Salsicce richiamate per rischio salmonella
Salsicce richiamate per rischio salmonella

Il Ministero della Salute ha disposto il richiamo immediato di un lotto di salsicce per un evidente rischio di contaminazione da salmonella. Non è il primo caso: dall’inizio dell’anno in corso sono stati infatti segnalati oltre novanta prodotti. Quattro ordini di ritiro sono stati revocati. I restanti invece sono rimasti in vigore il divieto di consumazione e l’immediato ritiro dal commercio.

Il prodotto in esame riporta i seguenti dettagli: è venduto sfuso ed è identificabile dal numero di lotto 33491 e dalla data di scadenza 26/06/2019. L’azienda di produzione delle salsicce richiamate è la F.B.M. Lavorazione Carni Srl e la carne a rischio di contaminazione è stata lavorata nello stabilimento di via Trieste 17, a Calci, in provincia di Pisa. Il Ministero raccomanda di non consumare assolutamente il prodotto. Nel caso, riportate la confezione presso il punto vendita dove è stata acquistata.

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Sintomi e rischi di contagio

Il rischio di proliferazione batterica in estate aumenta in modo esponenziale con l’aumento delle temperature, per cui è sempre necessario prestare attenzione alla conservazione degli alimenti anche a casa propria. L’intossicazione relativa al batterio della salmonella può rivelarsi molto dannosa nei soggetti appartenenti a particolari fasce. Gli anziani, i bambini, le donne in stato interessante ed in generale tutti coloro che hanno un sistema immunitario debilitato sono più a rischio di soggetti sani.

I sintomi dell’intossicazione possono rivelarsi anche tre giorni dopo l’assunzione del cibo contaminato e comprendono diarrea, febbre, crampi, mal di testa, mal di pancia, vomito e nausea. Se dovesse presentarsi uno o più di essi a partire dalle 12 ore successive all’ingestione, contattate subito il vostro medico di fiducia che saprà indicarvi come procedere. In genere, in persone sane, l’intossicazione si risolve spontaneamente entro qualche giorno senza alcun problema. Ricordiamo che il contagio può avvenire anche attraverso utensili e superfici entrati in contatto con il cibo contaminato.

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