Non ti sei mai posto questa domanda? Ora potrai sapere che fine fa il cibo cucinato a MasterChef. E la risposta ti lascerà davvero senza parole.
Che fine fa il cibo cucinato a MasterChef? Ad ogni nuova edizione saltano fuori delle curiosità che riguardano il programma a tema cucina più amato della televisione, ed anche questo aspetto non fa eccezione. Mentre si sa che Antonino Cannavacciuolo, Giorgio Locatelli e Bruno Barbieri torneranno al timone della trasmissione di Sky pure quest’anno, a partire da dicembre. I tre giudici, che in totale fanno ben 20 stelle Michelin, saranno inflessibili ma al tempo stesso protettivi con i concorrenti.
E ci sapranno intrattenere come sanno, tra tante risate, battute sagaci e gli immancabili scappellotti di Cannavacciuolo. Ci si chiede però che fine fa il cibo cucinato a MasterChef? Si tratta di decine di portate ogni volta, e tutta roba buonissima, sopraffina e genuina. La preparano i concorrenti, e tra questi anche quelli meno tagliati sanno comunque come servire delle pietanze capace di soddisfare. Buttare via tutto quanto sarebbe un enorme peccato. È questo il destino che tocca a tutti questi manicaretti e pietanze ricercate?
Da questo punto di vista, per chi pensava che tutto finisse nella spazzatura, c’è una rassicurazione. MasterChef, nel suo piccolo, contribuisce a lanciare un messaggio importante: cucinare è un’arte, ma il rispetto per il cibo è un valore universale. E chi segue MasterChef almeno una volta si sarà chiesto: “Ma che fine fanno tutti quei piatti preparati dai concorrenti?”
Con decine di prove, sfide a tempo, mistery box e ingredienti raffinati, il pensiero che tutto venga sprecato può risultare spiacevole, specialmente nel pensare che altrove nel mondo c’è chi muore di fame. Partiamo quindi da una certezza: nulla viene lasciato al caso, nemmeno la gestione del cibo. La produzione di MasterChef ha sempre dichiarato di adottare politiche contro lo spreco alimentare, e negli anni sono emersi numerosi dettagli sul destino dei piatti cucinati.
Durante le prove, i giudici assaggiano soltanto una porzione dei piatti, lasciando spesso il resto intatto. Quello che non viene toccato viene successivamente messo a disposizione della troupe tecnica e dei collaboratori presenti sul set. Ovviamente, tutto ciò avviene nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e solo se il cibo è in condizioni perfette per essere consumato.
Quindi il cibo preparato in ogni puntata di MasterChef Italia non viene assolutamente buttato, salvo quando proprio non ci sono le condizioni. Ed un altro aspetto interessante è il trattamento degli ingredienti non utilizzati. Quelli integri e ancora confezionati, o comunque conservabili, vengono riutilizzati per le prove successive, oppure donati a degli enti caritatevoli e ad associazioni analoghe, come mense sociali e onlus attive contro la povertà alimentare. È una prassi ormai consolidata, condivisa anche da altri programmi TV del settore.
Per quanto riguarda gli scarti, come avanzi di preparazioni contaminate o cibo scaduto, questi ovviamente vengono smaltiti secondo regolamento, ma anche qui si cerca di limitare al massimo gli sprechi, grazie a una gestione precisa degli ingredienti prima dell’inizio delle sfide. Da alcune interviste rilasciate nel corso degli anni, si è saputo che i concorrenti stessi possono assaggiare i piatti degli altri dopo la valutazione, in un clima di confronto costruttivo. È un’occasione utile per imparare, scoprire tecniche nuove e, perché no, anche per godersi un pasto dopo ore intense di riprese.
Un’altra curiosità riguarda le sfide in esterna. In queste occasioni, i piatti vengono serviti a giurie popolari o ospiti speciali (come pompieri, atleti, scolaresche, ecc.) che giudicano il miglior team. Qui, tutto ciò che viene preparato è pensato per essere consumato in tempo reale, evitando qualsiasi forma di spreco. E quindi i piatti preparati a MasterChef non vanno buttati, ma vengono riciclati, condivisi o donati, quando possibile. E quanto guadagna il vincitore di ogni edizione? Sapessi…!
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