Da nord a sud, oggi mi sento così, preparo una caponata made in Sicilia e la servo sui crostini. Leggera e fresca. La caponata è uno dei piatti più iconici della cucina siciliana, un’esplosione di colori e sapori che racconta il sole, la terra e il Mediterraneo.
Non è solo un contorno, ma una vera e propria poesia. Poesia da Gustare fredda OA temperatura ambiente, perfetta per accompagnare piatti di carne o da gustare da sola su una fetta di pane. La sua particolarità sta nell’equilibrio perfetto tra dolce e agrodolce, con le melanzane fritte che abbracciano il gusto deciso di capperi, olive, sedano e pomodoro, il tutto sfumato con aceto e zucchero per quel tocco irresistibile.
Ogni zona della Sicilia ha la sua versione e ogni famiglia giura di avere l’unica originale, ma la base è sempre la stessa, verdure estive, pazienza e tanto amore.
È una ricetta che richiede un po’ di tempo ma ripaga con un gusto profondo e avvolgente che migliora il giorno dopo, quando tutti i sapori si sono fusi alla perfezione.
lavo e taglio le melanzane a cubetti, poi le metto in uno scolapasta. Con un po’ di sale grosso per far perdere l’acqua amarognola le lascio così almeno mezz’ora, poi le tampono e le friggo in olio di semi finché non sono ben dorate. Le metto da parte su carta assorbente, nel frattempo in una padella capiente faccio soffriggere la cipolla affettata con un filo d’olio d’oliva. Aggiungo il sedano tagliato a pezzetti e sbollentato un paio di minuti in acqua salata. Unisco le olive tagliate a rondelle e i capperi dissalati sotto l’acqua corrente, a questo punto verso la passata di pomodoro, aggiusto di sale e lascio cuocere per circa 10:15.
Quando il sugo è ben ristretto, unisco le melanzane fritte e mescolo delicatamente, poi arriva il momento, all’agrodolce in un bicchiere, sciolgo lo zucchero, nell’aceto e lo verso nella padella, lasciando sfumare a fiamma viva per un paio di minuti.
Spengo il fuoco e lascio riposare, magari anche tutta la notte.La caponata va servita fredda guarnita con qualche foglia di basilico o un pò di prezzemolo fresco e ogni forchettata racconta una parte di Sicilia.
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