Sta spopolando in tutto il mondo la dieta Crunch Effect. L’ho provata anche io e devo dire che non immaginavo di perdere più peso di quanto preventivato.
La dieta, per quasi ognuno di noi, è costellata da tentativi di evitare di cadere in tentazione, garantendo una più sana alimentazione e assicurandoci che questa possa avere gli effetti desiderati.
L’obiettivo è quasi sempre quello di perdere chili o comunque rimanere in perfetta forma, motivo per cui ogni escamotage è ben accetto per preservare noi stessi durante il percorso alimentare.
Il Crunch Effect si riflette sia sulle nostre abitudini quotidiane legate al cibo, sia in relazione agli alimenti che introduciamo nella nostra dieta.
Quando parliamo di Crunch Effect, facciamo riferimento al suono che emettiamo quando mastichiamo alimenti particolarmente croccanti. Un esempio pratico è rappresentato dal suono che fanno le mandorle e alimenti simili; in questa categoria rientra persino il sedano.
Sembrerebbe che il suono prodotto mentre mangiamo determinati alimenti susciti l’interesse dell’udito, motivo per cui è in grado di soddisfare tutti i nostri sensi, diminuendo così le quantità di cibo che introduciamo nel nostro corpo.
Mangiare cibi croccanti, quindi, fa credere al nostro cervello di star mangiando quantità maggiori di cibo, rallentando anche il tempo di introduzione dell’alimento nel nostro stomaco, il che si riflette in una digestione apparentemente più lenta. Una reazione a catena che ha degli effetti positivi sul percorso alimentare che abbiamo intrapreso.
Secondo quanto dimostrato da uno studio scientifico promosso da un gruppo di ricercatori della Brigham Young University e della Colorado State University, il Crunch Effect porta le persone a dare un’importanza diversa al cibo, limitando considerevolmente la quantità degli alimenti ingeriti.
I test condotti su vari gruppi di persone che hanno introdotto alimenti che possano generare il Crunch Effect hanno permesso di scoprire che il suono della masticazione ha condotto le persone a mangiare di meno. Questo ha portato a una riduzione delle calorie ingerite di almeno il 30%.
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Il risultato è determinato dal fatto che il suono prodotto dagli alimenti è in grado di sopraffare i sensi al momento del consumo, dandoci la sensazione di aver mangiato di più rispetto a quanto effettivamente consumato. Tutto questo si traduce in una più efficace perdita di peso, insieme a una minore inclinazione agli sgarri della dieta.
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