La situazione Legionella preoccupa, c’è anche una persona morta oltre ad alcuni ricoveri in ospedale. Quali sono i potenziali pericoli.
Milano è di nuovo sotto scacco per un sospetto focolaio di legionella nel quartiere di San Siro, precisamente nella zona di via Rembrandt. Secondo quanto segnalato da ATS Città Metropolitana, sono undici le persone colpite: una è morta e otto sono attualmente ricoverate.
L’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) ha già avviato una serie di campionamenti nelle abitazioni delle persone coinvolte, ma al momento non sono ancora disponibili risultati di laboratorio che permettano di identificare con certezza l’origine del contagio. I tecnici stanno esaminando altri “luoghi sensibili” nel quartiere, come impianti condizionatori, fontane, serbatoi d’acqua o torri di raffreddamento, potenziali sedi di proliferazione del batterio.
La legionella è un batterio naturalmente presente in ambienti acquatici come laghi, fiumi o sorgenti, ma trova terreno fertile anche in impianti artificiali. Ad esempio tubature, serbatoi, condutture di condizionamento, torri di raffreddamento. Soprattutto se non correttamente mantenuti.
Le condizioni ideali per la sua crescita sono temperature comprese tra 20° e 55°, ristagni d’acqua e incrostazioni. Il contagio non avviene bevendo acqua o per via diretta da persona a persona, ma per via inalatoria: bastano micro-gocce d’acqua contaminate disperse nell’aria (aerosol) per trasmettere il batterio.
Le conseguenze possono essere gravi. La legionellosi può causare polmoniti, con un tasso di mortalità nei casi più severi che varia tra il 10 e il 15%, soprattutto in soggetti fragili o con sistema immunitario compromesso.
Non è la prima volta che Milano affronta episodi di legionella. Solo qualche mese fa, all’inizio di luglio, si era verificato un focolaio in via Rizzoli che aveva provocato cinque ricoveri e un decesso. Anche allora erano partite indagini da parte di ATS e Metropolitana Milanese, ma la fonte dell’infezione non era stata identificata.
Il fenomeno delle epidemie o comunque presenze di legionella è in crescita anche nel resto d’Italia e d’Europa. Nel 2022 solamente nel nostro Paese sono stati registrati oltre 3.900 casi. Numero che rappresenta il doppio rispetto a dieci anni prima, mentre nell’Unione Europea si contano circa 11 mila casi. A Milano, ATS segnala che ogni anno si verificano tra 400 e 500 casi. Nel solo primo semestre del 2025 ne sono già emersi 214. ATS raccomanda alcune misure semplici ma efficaci per ridurre il rischio domestico:
Per gli impianti centralizzati (torri di raffreddamento, centrali termiche, condotte), la prevenzione è più complessa. È necessario un piano di manutenzione regolare, disinfezione (per esempio con cloro) e controllo dei ristagni d’acqua.
Il nuovo focolaio di legionella a San Siro (Via Rembrandt) rappresenta un serio campanello d’allarme per la salute pubblica a Milano. Nonostante le indagini siano appena iniziate, la situazione evidenzia ancora una volta la necessità di mantenere elevati standard di manutenzione negli impianti idrici e di climatizzazione, soprattutto nei contesti urbani densi.
L’acqua potabile, secondo ATS, rimane sicura: non è stata evidenziata un’origine legata alla rete idrica cittadina. Ma la legionella continua a essere un rischio concreto che richiede vigilanza, prevenzione e interventi rigorosi, sia a livello domestico che in strutture centralizzate.
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