Fulvio Marino ancora una volta apre il suo cuore e parlare della grande passione per la panificazione, alla quale ha dedicato tutto, anche in campo professionale, ma nessuno immagina che le sue dichiarazioni sarebbero state così sconvolgenti e travolgenti
Non è solo farina e lievito. Non è solo crosta croccante e mollica morbida. Il pane è molto, molto di più, così come spesso viene ricordato anche d Fulvio Marino, volto noto della panificazione italiana e volto amato anche dal pubblico televisivo.
Marino è stato uno dei maggiori protagonisti della scena al Cook Fest 2025, ponendo l’attenzione su un concetto che forse molti hanno dimenticato: “Il pane va raccontato bene, come si fa per il vino o per i formaggi”. E non lo dice tanto per dire, lo dice con l’autorevolezza di chi ha dedicato la propria vita a impastare storie prima ancora che ingredienti. Il pane, secondo Marino, è un prodotto vivo, che merita la nostra attenzione e il nostro rispetto, perché porta con sé un mondo fatto di agricoltura, tradizione, cultura, filiera e fatica.
Durante il suo intervento Marino ha parlato anche del suo ultimo lavoro: un volume monumentale che raccoglie ben 400 pani e 70 ricette da tutto il mondo. Un vero e proprio viaggio tra tradizioni e impasti, tra farine diverse e modi differenti di panificare. Ma il messaggio di fondo resta uno solo: il pane è cultura popolare, è identità, è legame con la terra.
Non è un prodotto qualunque e per questo motivo va raccontato, valorizzato e difeso. Così come accade per un vino DOC o per un formaggio DOP, anche dietro una pagnotta ben fatta ci sono territori da scoprire e mani da rispettare. Ed è proprio questa consapevolezza che, secondo Marino, dovrebbe spingerci a pagarne il giusto prezzo: “Almeno 10 euro al chilo, se è fatto come si deve”, afferma, sottolineando il valore del lavoro che c’è dietro.
Ma non finisce qui. Fulvio Marino ha toccato anche un tema importantissimo: lo spreco. Il pane è tra gli alimenti più buttati via ogni giorno, eppure, se ben conservato, può durare anche fino a cinque giorni senza perdere la sua bontà. Il problema, spesso, è che non lo conosciamo più.
Ecco perché bisogna porre la giusta attenzione alla scelta del pane perché, quello vero, fatto con lievito madre, non va sprecato questo perché il pane è memoria, è famiglia, così come lo stesso Fulvio Marino ha spiegato in diverse occasioni e per questo motivo va trattato con la stessa cura con cui trattiamo un buon bicchiere di vino o una fetta di formaggio stagionato. Anzi, forse anche di più.
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