Può capitare di avere nausea ogni volta che mangiamo la pasta, ma questo non vuol dire di certo che si tratti di qualcosa di momentaneo. È importante, in questo caso, contattare immediatamente il medico, perché potrebbe trattarsi di qualcosa di spaventosamente grave.
Come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasioni precedenti, infatti, nel corso degli anni sono davvero tantissime le persone che affermano di avere problematiche legate al cibo, problematiche che richiedono un determinato intervento medico.
Sulla base di tali motivazioni, non dovremmo mai sottovalutare i sintomi che si manifestano quando consumiamo determinati tipi di cibo, preparati magari con ingredienti specifici. Un esempio pratico per capire cosa stiamo dicendo, quindi, è rappresentato dalla pasta.
Può capitare che la nausea che si manifesta dopo aver mangiato pasta sia legata a un picco di glicemia, ma in molti altri casi si tratta di qualcosa di molto più insidioso, che può diventare davvero pericoloso. Infatti, bisogna prestare attenzione se il malessere si presenta solo quando mangiamo pasta o qualsiasi alimento che contenga farina.
Inoltre, sappi che questi sintomi sono solitamente accompagnati da gonfiore addominale, diarrea, ma anche stitichezza, dolore, vomito e, appunto, nausea. In altri casi, invece, la nausea e il vomito possono essere accompagnati da stanchezza cronica, mal di testa, dolori articolari e persino crisi d’ansia.
Tutti questi sintomi possono manifestarsi nel caso di problematiche legate alla farina di grano, ovvero se ci trovassimo di fronte a un’intolleranza al glutine. Cosa fare in questi casi?
Se si presentano uno o più di questi sintomi, e persistono per alcuni giorni, la prima cosa da fare è non allontanare subito tali alimenti dalla dieta, ma chiamare il medico curante e spiegare cosa sta succedendo. Dopodiché, si possono eseguire degli esami specifici del sangue per rilevare la presenza di anticorpi contro il glutine. Per questo motivo, non è necessario cambiare dieta immediatamente, ma, se necessario, si potrà procedere con una biopsia intestinale per valutare la presenza di danni all’intestino.
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Successivamente, insieme al medico curante, al gastroenterologo e, se necessario, a un nutrizionista, sarà possibile avviare una dieta senza glutine, e, dove necessario, integratori che possano aiutare in questa fase di transizione, monitorando il proprio stato di salute e intervenendo qualora l’intolleranza dovesse evolversi in una vera e propria allergia, ovvero la celiachia.
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