Un episodio controverso ma al tempo stesso bizzarro ha condotto ad un richiamo alimentare da Haribo e dalle autorità, qual è il prodotto indicato.
Haribo, la famosa azienda che è attiva da decenni sul mercato e che è famosa per la produzione di caramelle zuccherate, ha confermato di avere dovuto procedere con un richiamo alimentare. Con la cosa che ovviamente riguarda uno dei suoi tanti prodotti presenti in commercio. La motivazione che sta alla base del richiamo alimentare di Haribo è di quelle clamorose, ma che al tempo stesso un po’ riescono a fare sorridere.
All’interno di un prodotto ben specifico di Haribo è stato individuato un quantitativo di cannabis. E la cosa purtroppo ha portato ad alcuni casi di malessere accusati soprattutto da diversi bambini. In origine c’è stata una segnalazione da parte delle autorità, alle quali poi Haribo si è accodata dopo avere svolto alcuni necessari accertamenti. L’azienda sta ora collaborando con il massimo impegno.
La cosa riguarda le Happy Cola Fizz, e come detto, al loro interno si trovano delle confezioni di cannabis. La vicenda è avvenuta in Olanda, e solo lì risulta esserci questa problematica. La NVWA, autorità olandese per la sicurezza alimentare, ha anche fatto sapere che sono tre i sacchetti di caramelle Haribo che hanno presentato questa contaminazione. A scopo cautelativo però l’azienda ha preferito richiamate tutte le unità presenti sul mercato.
Con questa scelta radicale Haribo ha portato il più vicino possibile allo zero il sorgere di eventuali rischi. E c’è da dire che tutto ciò rappresenta una pubblicità positiva per la stessa azienda, perché il tutto rappresenta effettivamente anteporre la salute dei consumatori al profitto.
Le Happy Cola Fizz sono caramelle gommose di vari colori, dalla caratteristica forma di bottiglia di cola. Si sta indagando sul come sia stato possibile arrivare a questo risultato, unitamente alle unità preposte nei Paesi Bassi.
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Per l’Italia non sussiste alcun motivo di rischio, anche se non si sa mai; qualcuno che vive nel nostro Paese e che è stato in Olanda di recente potrebbe in qualche modo essere entrato in possesso del prodotto qui indicato.
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La presenza di cannabis ha trovato conferma dalle rilevazioni compiute in laboratorio su alcuni campioni estrapolati direttamente dal prodotto. C’è però anche il sospetto che, invece di caramelle ufficiali Haribo, si possa trattare di imitazioni. Però l’azienda dolciaria non ha voluto correre rischi.
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La storia di Haribo è ultracentenaria. La sua fondazione avvenne nella città tedesca di Bonn nel 1920, ed il nome è un acronimo di Hans Riegel Bonn, rispettivamente nome e cognome del fondatore e della città dove da sempre c’è la sede di Haribo.
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