La tanto attesa edizione di Masterchef All Stars ha preso il via e già tra i sedici concorrenti aleggiano dissidi e inciuci di vario genere. Le rivalità mai sedate tra alcuni di essi, magari anche incrementate negli anni successivi alla partecipazione al programma, sono esplose fin dalle prime battute.
Fin dalle selezioni sono emersi dissapori ed insulti di vario genere, raccontati davanti all’occhio delle telecamere alle spalle dei destinatari. I confessionali infuocati tra un piatto e l’altro erano conditi di parole al veleno per i colleghi. Convenevoli e sorrisi dal sapore amaro, trasformatisi in invettive da combattimento nelle conversazioni private. Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Joe Bastianich come sempre impeccabili, hanno rivestito un ruolo completamente diverso da quello a cui siamo stati abituati. Se nel format originario le bacchettate sono all’ordine del giorno, qui appaiono più come “amici” che si confrontano sullo stesso piano. In effetti è così: molti concorrenti sono docenti in scuole di cucina, hanno aperto ristoranti anche rinomati e raggiunto livelli di bravura molto alti.
Nella consueta prova della Mistery Box, una sorpresa coi fiocchi per gli chef: il loro incubo peggiore, ovvero il piatto peggiore da essi realizzato nel corso della edizione a cui hanno partecipato. Danny D’Annibale ha vinto replicando, perfettamente stavolta, la Fassona al Camino di Scabin il tema dell’Invention Test. Utilizzando diversi formati di pasta, bisognava reinventare con creatività dei primi tradizionali. Maradona Youssef, eletto il migliore della sfida, ha incassato i commenti velenosi dei colleghi, nessuno dei quali ha digerito la sconfitta. Il giovane chef però ha potuto godersi le lodi di Bruno Barbieri, che ha elogiato il suo piatto come espressione di grande crescita e maturità professionale. Alida invece per contro, è stata tacciata dai giudici stessi di eccessiva superbia: “Dovresti essere più umile” incalza Bastianich. Il tutto tra i sorrisini beffardi degli altri concorrenti.
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