Lo chef Mauro Uliassi balza agli onori delle cronache gastronomiche conquistando la terza stella Michelin. Decimo in Italia ad essere premiato con l’ambito simbolo, consacrandosi tra i migliori nel mondo. Durante la presentazione dell’edizione annuale della guida, Uliassi ha ricevuto l’attestazione dei suoi meriti culinari dinanzi ad un folto pubblico di colleghi e operatori del settore.
Sergio Lovrinovich, direttore della Guida Michelin Italia, ha esposto le motivazioni che hanno indotto alla scelta. Il riconoscimento va “Ad una cucina in cui convivono tecnica e tecnologia, ma anche una tradizione in continuo movimento” spiega. Unica buona notizia, perchè nessun altro locale nostrano ha potuto vantare un simile passaggio di categoria: i trentanove ristoranti già annotati restano fermi a due stelle, senza aggiunte.
Sale invece il numero delle strutture che acquisiscono la prima stella Michelin: sono ben trecentodiciotto, sparse su tutto lo Stivale.
“Penso che la terza stella sia arrivata nel momento giusto perché oggi siamo pronti a questo passo. Nei mesi scorsi abbiamo avuto una percezione diversa anche da parte dei nostri clienti, che hanno contribuito a creare un circolo virtuoso di affetto e stima” ha affermato, emozionato Uliassi. Lo chef ha appreso del ricnoscimento soltanto quando era già in sala.
Qualcosa era già nell’aria, ma nessuno era stato avvisato di quanto sarebbe accaduto di lì a poco. “È stato Massimo Bottura che era seduto vicino a me a fermare uno degli chef premiati con la prima stella e, prendendogli una copia della guida, mi ha guardato e mi ha detto: “Vediamo un po’ se ti hanno dato la terza”, e così abbiamo scoperto insieme che da lì a poco sarei stato chiamato sul palco dell’Auditorium Paganini” ha raccontato.
Anche lui, come tutti, sperava ardentemente di conseguire l’ambito premio ed il suo desiderio è stato esaudito. Un pensiero però, va anche ai colleghi che purtroppo hanno ricevuto una delusione. “Peccato non ci siano stati nuovi due stelle, perché in Italia ci sono molti a meritarle. La Michelin premia innanzitutto quello che c’è nel piatto. Occorre lavorare con consapevolezza ed organizzazione e con il supporto di una grande squadra: alla mia dico il mio più grande grazie” conclude Uliassi.
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