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Cin cin al sapore di PFAS: prosecco e spumanti ne sono pieni

Scatta l’allarme in vista della notte di San Silvestro, con prosecco e spumanti che useremo per il brindisi che non sono esenti da eventuali rischi. Cosa sapere.

Ora che arriva Capodanno, saranno in milioni le bollicine che esploderanno, i tappi che salteranno ed i brindisi che faremo per accogliere il nuovo anno. Come da tradizione, faremo tanti brindisi a base di prosecco, spumante ed anche di vini frizzanti. Non è notte di San Silvestro senza qualcosa di simile con il quale brindare. Però occorre essere certi che ciò che berremo sia davvero sicuro.

Cin cin al sapore di PFAS: prosecco e spumanti ne sono pieni – ricettasprint.it

Infatti il rischio che riguarda delle possibili contaminazioni da pesticidi aleggia sempre. Proprio ad inizio dicembre c’era stato un test svolto dalla rivista Il Salvagente su quindici diverse marche di prosecco. In certi casi, anche in maniera involontaria, può capitare che il prodotto venga sottoposto a condizioni tali da subire contaminazioni da parte di sostanze nocive. Su tutte i famigerati PFAS, le sostanze chimiche cosiddette eterne.

Qual è il rischio di PFAS in prosecco e spumante?

Il test in questione aveva trovato delle tracce di sostanze nocive in tutti quanti i campioni esaminati, in quantità diverse. Per fortuna però in nessun caso veniva raggiunto un livello di allarme. Questa cosa però la dice tutta su quanto i controlli possano risultare non del tutto efficaci, nonostante i vini spumanti italiani nascano all’interno di una filiera strutturata e fortemente regolamentata.

Qual è il rischio di PFAS in prosecco e spumante? – ricettasprint.it

Dalla vigna alla cantina, ogni passaggio è soggetto a norme precise e a controlli puntuali. Le denominazioni di origine, come DOC e DOCG, non rappresentano solo un riconoscimento di qualità, ma garantiscono anche l’origine delle uve e il rispetto di disciplinari rigorosi. Questo sistema riduce in modo significativo il rischio che sul mercato arrivino prodotti non conformi o potenzialmente problematici.

Dal punto di vista della sicurezza alimentare, prosecco e spumante presentano caratteristiche che li rendono particolarmente affidabili. L’alcol, l’acidità naturale del vino e la presenza di anidride carbonica creano condizioni poco favorevoli alla proliferazione di microrganismi dannosi. È uno dei motivi per cui i casi di contaminazione nei vini spumanti sono rari e, quando emergono irregolarità, vengono intercettate prima della distribuzione su larga scala. Ma comunque delle tracce possono persistere.

Come evitare i rischi

Va detto che le cantine sono soggette a dei controlli che avvengono con periodicità, così come i parametri quali il grado alcolico, la quantità di solfiti e l’assenza di sostanze non autorizzate. Ed anche l’etichetta è oggetto di attenzione, e deve presentare tutte le informazioni del caso in maniera corrette e trasparenti.

Ma una volta che hai comprato il prosecco o lo spumante? In tal caso anche tu che hai già proceduto con l’acquisto sei tenuto ad assumere un comportamento responsabile. Se non hai consumato tutta quanta la bevanda, è necessario tapparla in maniera adeguata, in modo da sigillare la bottiglia.

Ed il tutto va tenuto in un luogo freddo. Il frigo rappresenta sempre la scelta migliore, mentre vanno evitati il contatto troppo ravvicinato o diretto con fonti di calore e l’impiego di contenitori diversi da quelli di vetro.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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