Il pericolo di rischio che cibo contaminato non si arresta in queste ultime settimane aumenta sempre di più la possibilità di poter contrarre la lysteria.

In queste ultime settimane sono stati numerosi richiami messi in atto in tutta la nazione riguardanti alcuni alimenti che sono stati venduti numerosi supermercati in tutta la nazione, il tutto a seguito all’altissime possibilità che il cibo sia stato contaminato e quindi reso pericoloso per il consumatore.

Recentemente, infatti, è stata prontamente ritirata dal mercato troviamo un determinato tipo di alimento in quanto è stato riscontrato l’altissima presenza di pesticidi che superavano le quantità consentite per legge e quindi in grado di mettere in pericolo la vita dell’uomo con numerosi fattori di rischio per la salute. Il tutto di certo non finisce qui.

Richiamo alimentare, ancora una volta

Nel mirino dell’attenzione dei media in queste ore troviamo un nuovo richiamo alimentare per un cibo che nelle prossime settimane non troveremo più negli scaffali con il lotto di riferimento.

Il 30 Marzo 2023, ad esempio, è stato ritirato dal mio account un lotto di quinoa bianca a seguito dell’alto rischio derivante dai prodotti chimici utilizzati in precedenza prima della protezione condizione supermercati, chiedendo a tutti coloro che nelle loro dispense avessero il prodotto di riportarlo immediatamente al supermercato.

Questa volta il richiamo alimentare fondo le proprie basi sulla presenza di un alto rischio chimico legato alla Lysteria monocytogenes che sta mettendo in serio pericolo la salute dei consumatori.

Prodotto ritirato dal mercato

Nel corso delle ultime ore, dunque, è stata diffusa la notizia relativa a un nuovo richiamo alimentare imposto da Ministero della Salute, il tutto a seguito dell’alta possibilità di contrarre infezioni derivanti dal batterio Lysteria monocytogenes.

In particolar modo, l’oggetto del richiamo Salame Campagnolo da gr. 400 prodotto dall’azienda Gaba Salumi. Il prodotto di riferimento è quello con codice 0312 e sigla IT872L. L’ordinanza prevede di riportare l’insaccato oggetto del richiamo immediatamente presso i supermercati dove è stato acquistato, chiedendo così il rimborso.

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