Richiamo alimentare immediato dall’Europa per il mercato italiano, i dettagli

Il richiamo alimentare dall’Europa fa si che un prodotto proveniente dall’estero sia stato bloccato nella sua messa in commercio.

Un richiamo alimentare immediato dall’Europa è giunto per quanto riguarda l’Italia. Il nostro Paese è stato coinvolto dal divieto di messa in commercio di un prodotto all’interno del quale è stata riscontrata una potenziale problematica. La cosa potrebbe comportare delle conseguenze per la salute dei consumatori e di conseguenza le autorità preposte hanno preferito procedere con un richiamo alimentare immediato.

Questo richiamo alimentare immediato arriva dopo la individuazione di una componente decisamente controversa presente all’interno di un prodotto alimentare. Tale prodotto alimentare è originario di Hong Kong e viene esportato in Italia, oltre che in Francia ed in Spagna. Il motivo non è molto diffuso ma potrebbe costituire una possibile fonte di problematiche.

Richiamo alimentare immediato, i dettagli su cosa evitare

La situazione riguarda la presenza di DNA di Pollo in condimento granulato “al sapore di pollo”. Nonostante il rischio non venga designato come serio, il RASFF – Sistema rapido di allerta europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi – ha preferito mettere in atto la prassi consueta prevista in casi di sospetto rischio per i consumatori.

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E quindi è stato emanato il comunicato che fa riferimento al richiamo alimentare in questione. Grazie al RASFF quindi è stato bloccato il regolare procedimento che porta un prodotto ad approdare entro i confini nazionali per poi essere piazzato nei vari punti commerciali preposti.

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Per fortuna c’è il RASFF

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Quando c’è una situazione di sospetto pericolo per la salute dei consumatori, il prodotto interessato finisce con l’essere estromesso dal circuito delle vendite anche prima che venga piazzato sugli espositori di supermercati e negozi per quella che è la vendita diretta al pubblico. E grazie al RASFF possiamo stare tranquilli tutti i giorni dell’anno, con i suoi ispettori che lavorano sempre ventiquattro ore su ventiquattro in tutto il territorio dell’Unione Europea.