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Addio al cioccolato Peyrano, dichiarato il fallimento

Chiude Peyrano, addio al marchio storico

Dopo la chiusura di Pernigotti, anche il cioccolato Peyrano chiude i battenti dopo anni di difficoltà economiche. La crisi dell’industria cioccolatiera italiana si fa sempre più evidente ed il rischio di vedere i nostri marchi d’eccellenza esportati all’estero si fa sempre più concreto ed evidente. A nulla sono valsi gli sforzi di Giorgio e Bruna, eredi della storia azienda di Via Mocalieri a Torino. Purtroppo non sono riusciti a far fronte ai cinque milioni di euro di debiti accumulati negli ultimi anni.

Prima un piccolo spiraglio di luce: entrambi erano riusciti infatti a rilevare nuovamente il marchio dall’imprenditore Maione. Quest’ultimo se lo era aggiudicato nel 2006 facendo fronte ai primi danni economici. Da qui la nascita della Jacopey Cioccolato, che oggi si vede condannata definitivamente al fallimento, senza alcuna possibilità di recupero. Un segnale di cedimento era stato dato dalla chiusura di alcuni spazi destinati all’azienda appartenenti al Cottolengo. Sigillati lo scorso maggio per mancato pagamento dell’affitto, con conseguente dimissione di sette dipendenti sui dieci rimasti: una caduta troppo pesante da assorbire.

Addio al cioccolato Peyrano, dichiarato il fallimento

Il tribunale di Torino aveva accordato già mesi fa la possibilità di un concordato preventivo per provare a risollevare le sorti dell’azienda. Tutto ciò nella speranza che un compratore si facesse avanti. Nessun miracolo quindi, come invece accaduto poco tempo fa alla Melegatti. La famosa industria dolciaria veronese è stata salvata sull’orlo del precipizio grazie anche alle vendite record ed alla mobilitazione dei lavoratori.

Un addio invece in silenzio, quello della Peyrano, dopo anni di produzione di qualità. Dai gianduiotti alle botti di cioccolato ripiene di rum, pezzi forti e delizia del palato. Le parti quindi si ritroveranno il prossimo maggio per definire la situazione: il curatore fallimentare è già al lavoro per valutare il patrimonio. Occhi puntati sull’asta: il fortunato investitore si aggiudicherà un pezzo della storia gastronomica italiana.

Marianna Gaito

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Marianna Gaito

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