L’Europa dice addio alla plastica monouso: non solo piatti, ma tanti oggetti di uso comune che non si venderanno più, da oggi resteranno solo un ricordo.

Addio alla plastica monouso ecco gli oggetti che non si venderanno più ricettasprint

Entra oggi in vigore la Direttiva europea Single Use Plastic che indice il divieto assoluto di vendita di moltissimi prodotti che siamo abituati ad utilizzare nel quotidiano. L’intervento si è reso necessario per garantire un futuro più roseo dal punto di visto ambientale, dal momento che la stabilità del nostro ecosistema risulta già gravemente compromessa. L’inquinamento ha danneggiato in modo irreparabile la vita naturale, causando l’estinzione di tantissime specie animali nonché l’ormai noto fenomeno del riscaldamento globale e non solo. Le conseguenze sono già evidenti, con crisi climatiche che si ripetono nel corso del tempo senza trovare soluzione immediata.

La plastica inoltre con il suo impatto sull’ambiente, viene annoverata a giusta ragione tra le principali responsabili dei rischi che l’umanità intera sta correndo. L’unico modo per provare ad arginare una deriva che sembra ogni giorno più veloce è quello di mettere al bando l’utilizzo della plastica monouso a favore di abitudini più responsabili ed ecologiche.

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Addio alla plastica monouso | Ecco gli oggetti che non si venderanno più

Come anticipato la Direttiva Sup ha messo al bando tutto ciò che rientra nella categoria menzionata. L’abbandono nel contesto ambientale di tonnellate di materiali potenzialmente riciclabili ha messo in ginocchio l’intero ecosistema. Basti pensare ai nostri mari, in cui si consumano ogni giorno disastri irreparabili, la morte della fauna marina e indirettamente i gravi danni alla salute umana. Ciò che mangiamo infatti è spesso contaminato, con la conseguenza di un rischio non indifferente sia a medio che lungo termini per la popolazione mondiale.

Piatti e bicchieri,cannucce, cotton fioc, posate, palette da cocktail, bastoncini dei palloncini, contenitori per alimenti e bevande in polistirolo. Da oggi in poi questi oggetti potranno essere venduti soltanto per esaurire le scorte, dopo di che non li vedremo più sugli scaffali dei supermercati. Una legge nazionale ha approvato in Italia quest’anno la direttiva menzionata, rendendola pienamente vigente. A parte il contenzioso tra il nostro paese e la Commissione Europea per la revisione delle linee guida. Nella direttiva infatti sono inserite anche la carta plastificata e gli oggetti monouso in plastica compostabile.

L’Italia infatti risulta tra le prime produttrici a livello europeo di questi articoli, per cui l’interesse a che siano escluse dalla lista è molto forte, ma anche ben motivato. Quanto alla carta plastificata infatti, conterrebbe una percentuale di polimero inferiore al dieci per cento. Gli oggetti monouso in plastica compostabile invece scompaiono molto rapidamente nell’ambiente per cui non risulterebbero essere pericolosi per lo stesso. Il vicepresidente della Commissione Europea avrebbe dato ragione all’Italia, impegnandosi a revisionare le linee guida al più presto. Intanto prepariamoci a salutare tutti gli altri oggetti di uso comune che a breve diventeranno solo un ricordo a beneficio delle future generazioni.

 

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