Alessandro Borghese di nuovo protagonista dei media. Le sue dichiarazioni sono state davvero molto forti: “Me ne sono andato”. È successo davvero davanti l’occhio attento dei presenti.
Dietro il sorriso solare e la simpatia travolgente di Alessandro Borghese si nasconde un passato che non tutti conoscono. Un passato fatto di sfide silenziose, di battaglie quotidiane, di un’identità da costruire a partire da un cognome ingombrante e da una madre famosa.

In una recente intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, il celebre chef ha voluto raccontare uno spaccato molto intimo della sua infanzia e adolescenza, mettendo al centro il rapporto con sua madre, l’attrice Barbara Bouchet.
Alessandro Borghese ha lasciato tutto all’improvviso
A scuola, racconta Alessandro, non era raro che i compagni facessero battute poco carine sui film della madre, in particolare quelli appartenenti al filone dei B-movie italiani degli anni ’70. Quelle prese in giro, a volte feroci, non lo hanno lasciato indifferente. Anzi, lo hanno ferito. Ma allo stesso tempo, lo hanno temprato. “Mi difendevo, rispondevo a tono”, ha raccontato. E alla fine, quando la pressione divenne troppa, decise di cambiare scuola. Non per arrendersi, ma per proteggersi.
Il rapporto con Barbara Bouchet, però, non è mai stato motivo di vergogna. Al contrario. Alessandro parla di sua madre con un affetto profondo, quasi commosso. Una donna che non si è mai tirata indietro, né nel lavoro né nella vita privata, e che ha cresciuto il figlio con forza, determinazione e indipendenza. Una madre che, nonostante il giudizio altrui, non ha mai chiesto scusa per le sue scelte artistiche, ma ha continuato a lavorare con dignità e passione. E questo, Borghese lo ha sempre saputo: “Un’infanzia dove mia madre, da attrice, viaggiava tantissimo, però alla fine i miei genitori erano presenti nel momento giusto. Io ero un po’ monello, un po’ casinista, però facevo quello che serviva per portare a casa il risultato”.

“Me ne sono andato”
Crescere accanto a una madre famosa, specialmente in Italia, dove il giudizio corre spesso più veloce della comprensione, non è stato semplice. Ma oggi, Alessandro Borghese è riuscito a costruirsi una carriera solida e autonoma, senza mai rinnegare le sue origini. Anzi, le rivendica con fierezza. “Sono il figlio di Barbara Bouchet”, sembra voler dire con ogni gesto, ogni parola, ogni piatto.
Il suo racconto ci ricorda che dietro i volti noti della televisione ci sono storie vere, fatte di emozioni, cadute e riscatti. E che, a volte, proprio quelle ferite del passato diventano il motore più potente per andare avanti. Perché non c’è niente di più bello che diventare adulti portando con sé, con orgoglio, il bagaglio della propria storia.
Tutto questo fin quando poi, Alessandro Borghese, non ha deciso di lasciarsi tutto alle spalle per ritrovare la serenità: “Ero vivace, abituato a rispondere a tono. Ai tempi mia madre, Barbara Bouchet, era una sex symbol protagonista di tanti B movie. I ragazzi non hanno peli sulla lingua e mi capitava di dovermi difendere da alcune battute goliardiche. Riuscivo sempre a farlo, ma comunque alla fine ho cambiato scuola”.