Tre disposizioni di allerta alimentare riguardano altrettanti articoli in vendita nei supermercati. Non vanno consumati in uno specifico caso.
Tre casi di allerta alimentare, tutti quanti riconducibili agli istessi soggetti, interessano il mercato italiano. Lo fa sapere il Ministero della Salute. E si tratta infatti di cibo che riporta la medesima marca e che è venduta in diversi supermercati e punti presenti in Italia.
Il marchio dei tre prodotti finiti all’interno di altrettante notifiche di allerta alimentare è quello di Tisanoreica Gianluca Mech. Con lo stesso che è riconducibile anche con la omonima S.p.A. per quanto riguarda il nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale i prodotti sono commercializzati.
I prodotti indicati nelle circolari di allerta alimentare sono le seguenti:
E lo stesso ordine vale anche per i numeri di lotto e le date di scadenza. Alla prima indicazione corrispondono i seguenti lotti: 220214, 220221. E la data di scadenza o termine minimo di conservazione indicato in 10/2023.
Per la seconda situazione vale un richiamo per il solo numero di lotto 220207, con data di scadenza o termine minimo di conservazione al 06/2023. Mentre la terza voce corrisponde al numero di lotto 21S3-03388 ed alla data di scadenza o termine minimo di conservazione a 01/2024.
Il produttore è Laboratoire PYC SAS, con lo stabilimento di produzione situato nel Sud della Francia, ad Aux-en-Provence. Il motivo del richiamo alimentare, in tutte e quante le situazioni indicate, è da ricercare nella presenza dell’allergene latte.
Ma la presenza dello stesso non è indicata in nessuna delle etichette informative stampate sulle confezioni. Questo fa si che chi sia eventualmente soggetto ad una situazione di allergia al latte potrebbe assumere uno o più di tali prodotti, con tutte le conseguenze del caso.
Le indicazioni del Ministero della Salute consigliano alle persone allergiche al latte di non consumare il prodotto con i numeri di lotto e le date di scadenza indicati. I preparati alimentari in questione non presentano rischi per i consumatori che non sono allergici al latte.
Per gli altri soggetti ad allergia invece la disposizione da seguire è quella di restituire le eventuali unità acquistate al punto vendita di riferimento. Non è richiesta la presenza dello scontrino, in casi importanti come questo, che interessano direttamente lo stato di salute dei consumatori.
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