L’aumento delle bollette che contraddistingue l’inizio del 2022 ci farà cadere le mani anche per la terza utenza di casa: sprechi inconcepibili.

Aumento delle bollette, come se non bastassero i mostruosi rincari che riguardano la corrente elettrica ed il gas, ora si aggiunge pure l’acqua. Che, a dire il vero, sta salendo in maniera costante da almeno il 2018.

Rubinetto aperto in cucina
Rubinetto aperto in cucina (Adobe Stock)

Infatti allora l’utenza per ricevere l’erogazione di acqua potabile in casa mostrava dei costi inferiori di circa il 10% rispetto a quella che è la situazione attuale. E l’aumento delle bollette dell’acqua per tutti gli italiani indica dei pagamenti che riguardano anche altri servizi.

Ovvero i costi di manutenzione degli impianti fognari e quelli per depurare l’acqua. Ci sono solamente delle rade eccezioni, rappresentate da Bologna (-8,9%) e Milano (-1,8%), mentre per il resto l’aumento delle bollette ha toccato addirittura il 20% in città come L’Aquila, Cagliari e Trieste ed addirittura il 26% quasi a Potenza.

Lo fa sapere Altroconsumo, che ha compiuto un apposito studio in relazione a quelli che sono gli aumenti delle bollette dell’acqua in tutta Italia. C’è una tariffa minima di 140 euro che cozza però con costi che toccano addirittura i 400, 500 ed a volte pure quasi 800 euro. Per esempio, a Frosinone un consumo annuo può arrivare a ben 779 euro.

Il che cozza però con la statistica per la quale proprio nel Lazio si riscontra un numero di perdite idriche, di guasti e sprechi che è il più alto in assoluto del Paese, con il 61% di media. E questo per colpa di impianti obsolescenti e di altri disservizi.

Aumento delle bollette, l’acqua pure ci costa un occhio della testa

Il bello (si fa per dire) è che questi sprechi d’acqua vengono accollati direttamente ai cittadini nelle loro bollette, da parte dei gestori. Sprechi che ammontano a quasi 160 litri al giorno per abitante. Un numero enorme.

Rubinetto aperto all'esterno
Rubinetto aperto all’esterno (Adobe Stock)

La cosa si risolverebbe con investimenti nell’immediato e con lavori di riammodernamento che allo stesso tempo andrebbero intrapresi subito. Spendendo oggi per riammodernare gli apparati, si riuscirebbe ad azzerare sprechi e perdite nel giro di pochi mesi, forse di qualche anno.

E si getterebbero le basi per un futuro a minore impatto ambientale, che garantirebbe bollette più basse per tutti. Il problema è, come al solito, di fondi. Nonostante 900 milioni di euro destinati dal Governo per il riammodernamento delle strutture idriche da Nord a Sud, tali fondi non sono sufficienti.

Così come le utenze pagate, per quanto elevate, non bastano a loro volta in quanto vengono destinate anche per altri utilizzi dalle amministrazioni locali.

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