Il caffè al ginseng, il confronto dei prodotti sul mercato - ricettasprint.it
Il caffè al ginseng, il confronto dei prodotti sul mercato – ricettasprint.it

Il caffè al ginseng è una miscela gradevole, che tanti preferiscono in luogo del caffè tradizionale per beneficiare delle sue proprietà tonificanti ed energizzanti, del tutto naturali. La pianta da cui discende l’ingrediente principale ha origine in Cina, ed ha proprietà tonificanti, energizzanti ed è un toccasana contro l’invecchiamento cellulare. Queste sono soltanto alcune delle proprietà che il ginseng può vantare. Tra le altre rafforza il sistema immunitario ed apporta numerosi benefici anche al sistema nervoso ed endocrino.

Ciò che bisogna sottolineare è innanzitutto che il ginseng non è una alternativa al caffè, ma soltanto un aroma aggiunto che nella maggior parte dei casi, come hanno rivelato analisi sui prodotti, della radice originaria contiene poco o nulla. Oggi ne esistono in commercio numerose varianti, idrosolubili oppure in capsule per soddisfare tutte le esigenze. Il portale ‘Il Fatto Alimentare’ ha effettuato una indagine dettagliata confrontando i prodotti della categoria più venduti sul mercato, per valutarne la qualità.

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Caffè al ginseng, il confronto degli esperti sui prodotti del mercato

Quanto è emerso lascia effettivamente abbastanza perplessi. Rapportando infatti la lista degli ingredienti alla oggettiva quantità di ginseng contenuta, si evince che la bevanda risultante non è che un semplice surrogato di caffè aromatizzato. Il contenuto medio è quello di caffè solubile in una misura che va dal 12 al 17%, seguito dal latte che spesso, nelle capsule, è sostituito da grassi di cocco.

Innummerevoli additivi, tra cui polifosfati e fosfati, tra quelli la cui esclusione, con cognizione di causa, viene indicata ad esempio su alcuni salumi. In molti di essi è stato addirittura rilevata la presenza di alluminio (E554) e di biossido di silicio (E551). Dell’estratto di ginseng, che dovrebbe costituire la percentuale maggiore del totale, non resta che una striminzita ed inutile quantità variabile tra lo 0,25 all’1%. La soluzione per sfuggire a bevande poco salutari e lontane dalla percezione di un prodotto naturale e salutare sta nell’imparare a leggere le etichette di ciò che acquistiamo.

Fabio Fiorenzuoli, responsabile del Centro di ricerca e innovazione in fitoterapia e medicina integrata dell’Azienda ospedaliero universitaria Careggi di Firenze, ha commentato così l’indagine de ‘Il Fatto Alimentare’.

“Gli effetti benefici del ginseng sul nostro organismo sono correlati unicamente al contenuto di sostanze attive presenti nel preparato ottenuto dalla radice della pianta. La concentrazione di queste sostanze è molto variabile in relazione a numerosi fattori. Innanzitutto la specie e la varietà di ginseng utilizzato, ma anche il momento di raccolta della pianta. Poi il tipo di estratto e la titolazione, il tipo di solvente usato ed il rapporto pianta/solvente. Questo per dire che non è sufficiente conoscere la quantità di ginseng presente, peraltro già molto bassa. Occorre valutare il contenuto delle varie sostanze attive, abitualmente presenti nell’ordine di qualche milligrammo per grammo di Ginseng. Quindi, nel caso in esame, insufficienti a dare effetti farmacologici apprezzabili” ha spiegato.

Ginseng e linea: i risultati della degustazione

In passato anche la trasmissione di Raitre “Report” fornì dettagli decisivi sull’argomento. Ciò a seguito di alcune indagini effettuate in collaborazione con Andrej Godina, dottore in scienza del caffè e assaggiatore esperto.

Tra le diverse varianti confrontate, i dati più interessanti sono emersi proprio dalla degustazione del caffè al ginseng, compreso quello servito da Starbucks a Milano fino a quello in polvere facilmente reperibile presso molti supermercati. L’analisi del contenuto ha rivelato dettagli sorprendenti: come prevedibile il primo dato emerso è la quantità di zucchero, sempre molto elevata. In alcuni prodotti addirittura ne sono stati rilevati ben 14 grammi, pari a tre bustine.

A conti fatti forse sarebbe meglio un buon caffè, magari amaro, piuttosto che un preparato simile: il rapporto di rischio per la salute e la linea è nettamente inferiore. Basta scegliere una varietà che sia di ottima qualità per godere di un attimo di relax e di gusto.

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