Nuovi guai per Chiara Ferragni, ora anche per Oreo si cerca di capire se tutto sia stato fatto con regolarità o se ci sono state analogie con il caso dei panettoni Balocco.

Chiara Ferragni ed Oreo, possibili irregolarità come coi panettoni Balocco
Chiara Ferragni ed Oreo (Ricettasprint.it)

Chiara Ferragni ed Oreo avevano dato vita ad una partnership commerciale nel corso del 2020. La famosa influencer aveva prestato il suo volto per pubblicizzare il famoso snack dolce statunitense, con tanto di confezioni griffate con il suo logo e nome.

Proprio come successo con i panettoni Balocco e con le uova di Pasqua Giochi Preziosi. In quel caso si era parlato di collaborazione Chiara Ferragni Oreo “per contrastare il Covid-19”. La cosa infatti venne fuori nel corso della pandemia.

A parlare delle cosa è la giornalista Selvaggia Lucarelli sui propri canali personali social. Se con l’affaire panettoni alcune parti in causa hanno parlato di “errore di comunicazione”, come può essere giustificata la vicenda Chiara Ferragni Oreo?

Perché secondo la Lucarelli anche in questo caso sembrano esserci dei punti poco chiari. Pure qui si parla di beneficenza, di scopi nobili, con una pubblicità a fare da sfondo, e con prodotti venduti a prezzi maggiorati rispetto alle controparti non brandizzate Ferragni.

Chiara Ferragni ed Oreo, come stanno le cose

Chiara Ferragni ed Oreo, possibili irregolarità come coi panettoni Balocco
Oreo e Chiara Ferragni (Ricettasprint.it)

Tornando all’affaire panettoni, è stato diffuso il contenuto delle e-mail scambiate tra la Ferragni e la Balocco, che hanno accertato una donazione all’Ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino in primavera.

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Quindi del tutto al di fuori del periodo natalizio in cui i panettoni sono poi stati messi in vendita. Tant’è che si indaga anche sulla ad dell’azienda, Alessandra Balocco. E per tutte le parti in causa l’ipotesi ora non è più di frode in commercio ma di truffa, tutte informazioni riportate da svariate testate giornalistiche nazionali.

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Ora, non si sa come la vendita degli Oreo griffati Chiara Ferragni abbiano potuto contribuire a “dare supporto alla lotta contro il Covid-19”. Fatto sta che adesso le autorità starebbero conducendo una inchiesta anche su quella situazione, che a prima vista si presenta proprio con le stesse premesse e le stesse promesse dei panettoni Balocco.

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Se dovessero sorgere le stesse irregolarità, per la Ferragni sarebbe veramente la pietra tombale sulla sua immagine e non ci sarebbe strategia comunicativa capace di farla riabilitare. Nel frattempo altre aziende hanno rinunciato a lei come testimonial, tra cui Coca Cola.