Stare all’aria aperta fa bene ma questa attività va fatta con moderazione in estate per tutelarci dal rischio ictus e aggressività e mantenere sano il cervello?

Secondo le ultime scoperte scientifiche, almeno 20 minuti con i polsi al sole assicurerebbe alle donne di essere maggiormente tutelate dal rischio di sviluppare l’osteoporosi con l’arrivo della menopausa. Quando però è meglio esporsi al sole durante le torride giornate estive per evitare inconveniente fastidiosi o anche nefasti?.

Come preservare il nostro cervello in estate. Rischio ictus e aggressività.
Come preservare il nostro cervello in estate. Rischio ictus e aggressività. ricettasprint

Le informazioni contenute nel presenta articolo sono da considerarsi per il solo scopo divulgativo e non possono in alcun modo sostituirsi ad una consulenza di un medico professionista. Da sempre sappiamo, infatti, che ci sono delle ore in cui è sempre meglio tutelarsi ed evitare di esporsi al sole senza cappello, occhiali e indossando una magliettina bianca di cotone quando siamo in spiaggia. Ci riferiamo alle ore che vanno dalle 12:00 alle 15:30, mentre per i bambini tanto più sono piccoli il lasso di tempo si allunga dalle 11:00 circa fino alle 16:30 del pomeriggio. Ovviamente, per andare al mare è sempre bene usare la crema protettiva per la pelle della gradazione consigliata dal proprio medico.

Sole, amico o nostro nemico?

Stare alla luce del sole fa bene a tutti: maschi, femmine, giovani e anziani così come agli animali. Questo perché ci permette di sviluppare la vitamina D che è una delle poche che non possiamo assumere attraverso l’alimentazione. Il problema però rimangono i raggi ultravioletti provenienti dal sole che possono danneggiare l’organo più grande del nostro corpo: ovvero la pelle, bruciandola oppure, alla lunga e in soggetti predisposti, far insorgere anche tumori della pelle chiamati melanomi.

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Come preservare il nostro cervello in estate. Rischio ictus e aggressività. Foto di ricettasprint
Come preservare il nostro cervello in estate. Rischio ictus e aggressività. Foto di ricettasprint

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L’esposizione al sol, soprattutto nel periodo estivo, va quindi fatta con moderazione ma è indispensabile farla perché anche la carenza di vitamina D nel nostro corpo può provocare gravi disagi tra cui spossatezza, dolore muscolari e ossei a qualsiasi età.

Estate e ictus, il difficile rapporto

La carenza di vitamina D sembra essere associata secondo gli ultimi studi scientifici anche ad un aumento del rischio di ictus ischemico: infatti, è stato riscontrato una variazione stagionale nell’incidenza di questa patologia: in altre parole, in estate pare che si verifichino meno ictus celebrali per carenza di vitamina D rispetto che nella stagione più fredda. Bisogna però comunque stare molto attenti perché se da un lato il periodo estivo sembra poterci aiutare contro questa patologia, da un altro è certo che non lo fa.

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Come preservare il nostro cervello in estate. Rischio ictus e aggressività. Foto di ricettasprint
Come preservare il nostro cervello in estate. Rischio ictus e aggressività. Foto di ricettasprint

Infatti occorre precisare che le temperature elevate con l’alto tasso di umidità possono favorire il colpo di calore che a sua volta può causare un ictus. È per questa ragione che nelle ore più calde dell’estate e nei giorni più torridi sarebbe bene evitare di fare sforzi eccessivi, restare troppe ore al caldo e invece occorrerebbe anche idratarsi nella giusta maniera. E non solo! Secondo gli ultimi studi anche di psicologia clinica, il caldo estremo comporterebbe cambiamenti anche neuronali che inciderebbero sul nostro comportamento facendoci diventare più aggressivi. Secondo numerosi studi il caldo estremo sarebbe quindi collegato all’aumento dei crimini violenti. Ma perché con il caldo torrido diventiamo più aggressivi? Secondo gli ultimi studi medici l’elevata temperatura aumenterebbe la depressine, l’ansia e i disturbi post traumatici prevalentemente nei soggetti che hanno una salute mentale già alterata ma non solo.