Un emendamento che sarebbe presente nel decreto ‘Cura Italia’ causa una vera e propria levata di scudi. Riguarda un aspetto molto contestato.

Cura Italia latte
Nel Cura Italia sembra sia presente un emendamento molto discutibile Foto dal web

Il decreto Cura Italia presenterebbe, secondo una inchiesta condotta da ‘Il Salvagente’, una voce alquanto discussa che darebbe il via libera allo sversamento degli scarti di latte e derivati in eccesso nei terreni agricoli.

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Difatti la nota rivista a tutela dei diritti del consumatore riporta che sarebbe presente la seguente indicazione. “È concesso l’utilizzo agronomico delle acque reflue addizionate con siero, scotta, latticello e acque di processo delle paste filate, nonché l’utilizzo di siero puro o in miscela con gli effluenti di allevamento su tutti i tipi di terreno e in deroga”. Il tutto in relazione a quanto contenuto dal decreto interministeriale (n.5046) del febbraio 2016. Ora c’è una nuova formulazione, prevista dall’articolo 78 comma 3-ter, approvata da in commissione Agricoltura a Palazzo Madama. E che fa parte approvato il 9 aprile 2020 in Senato.

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Cura Italia, il provvedimento che fa discutere: protesta il Wwf

Ma c’è chi, alla Camera, ha sollevato dei dubbi per via di un possibile danno ambientale. Cosa che ha portato alla richiesta di una nuova analisi del comma 3-ter dell’art. 78 “che autorizza l’utilizzo in deroga da parte delle Regioni e le Province delle acque reflue addizionate con siero, scotta, latticello e acque di processo delle paste filate, di siero puro o in miscela con gli effluenti di allevamento”. Wwf Italia si interessa alla questione e fa sapere come tale situazione andava evitata.

“I campi destinati ad uso agricolo non andrebbero usate come qualcosa cui fare assorbire di tutto. Vengono considerati come delle discariche a cielo aperto. Questo favorisce lo sversamento indiscriminato delle aziende, che possono agire scegliendo la via più semplice e meno sicura per l’ambiente. Anziché sversare le loro sostanze in maniera corretta. Il Coronavirus ed il momento di difficoltà attuale vengono usati come una scusa per agire in questo modo.

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Intervengono due ministri per cambiare le cose

Tali sostanze sono nello specifico gli scarti di lavorazione di latte e derivati. Che possono però influire in maniera negativa sul ph dei terreni usati per le coltivazioni. Il Cura Italia in questo modo non si mostrerebbe affatto lungimirante neppure nel preservare le falde acquifere, secondo l’analisi de ‘Il Salvagente’. Il pericolo sarebbe rappresentato dai grassi di scarto dei sottoprodotti della lavorazione casearia e lattiera. Che sul terreno finirebbe con il ridurre lo scambio di ossigeno dell’acqua. Sversare tali sostanze in maniera incontrollata vorrebbe dire inquinare il suolo e le acque. Per fortuna i ministri Bellanova e Costa, titolari rispettivamente dei dicasteri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e dell’Ambiente, hanno bloccato il testo. Ora si lavora ad un risultato certamente migliore e più condivisibile.

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