Per produrre il rinomato fois gras vengono attuati dei procedimenti decisamente bruschi sui volatili, e le autorità chiudono più di un occhio.
Foie gras, una prelibatezza tipica della cucina francese che aveva però destato le proteste da parte degli animalisti e che aveva portato anche a dei risultati. La pratica richiesta per ricavare il fegato d’oca è considerata non consona del rispetto dei diritti dei volatili.
Anche l’Italia e l’Unione Europea avevano vietato tale pratica. C’è però una recente relazione stilata dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo secondo la quale invece la procedura per sopprimere le oche e le anatre dalle quali ricavare il fois gras sia ritenuta “lecita e rispettosa del benessere degli animali stessi”.
Inutile dire che il tutto abbia finito per generare aspre polemiche. Particolare attenzione è riferita alla pratica dell’ingrasso, alla quale le oche vengono sottoposte. In quella relazione il tutto viene ritenuto consono alla dignità ed al benessere dei volatili.
Ma tale ingrassamento avviene attraverso un tubo infilato in maniera si suppone poco delicata nella gola dei volatili.
Il tutto avviene fino a tre volte al giorno per due settimane nel caso delle anatre e per tre settimane con le oche. Ogni sessione fa si che l’animale si ingozzi con un grosso quantitativo di cibo.
Da qui ne consegue un rapido aumento delle dimensioni del fegato, che rappresenta l’ingrediente principale del fois gras.
La traduzione in italiano è per l’appunto “fegato grasso”. Peccato che ci siano tanti altri studi e rilevazioni in base ai quali invece questa pratica sarebbe una violenza in piena regola nei confronti dei poveri animali.
La protesta monta in particolar modo a mezzo social e la speranza è che i diritti dei volatili coinvolti possano emergere e fare aprire gli occhi a politici e soggetti del settore, i quali hanno in mento solamente il loro bisogno personale di fare aumentare il fatturato, anche violando i diritti di questi esseri viventi.
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