Si continua a parlare di frittura, una tecnica di cottura molto presente nelle case degli italiani e non solo. Ma se continui a utilizzare questo olio, la tua morte potrebbe essere molto più vicina di quanto tu stesso possa immaginare.
Nel momento in cui parliamo della frittura, infatti, ci riferiamo a una tecnica molto elaborata che rende i nostri alimenti ancora più calorici di quanto non lo siano già.

Basti pensare che, a seconda dei pasti di riferimento, si consigliano tecniche più pratiche e leggere, che ci permettono di gustare gli stessi piatti che solitamente prepariamo fritti, ma in modo meno calorico.
A ogni modo, tutto può avere un ruolo nevralgico nella cottura tramite frittura, persino la scelta dell’olio, che diamo spesso per scontata, quando invece non dovrebbe esserlo affatto.
Frittura in casa: quante volte possiamo cuocere i cibi così?
Inevitabilmente, la risposta a questa domanda dipende da numerosi fattori. Come indicato precedentemente, si tratta comunque di una modalità di cottura non soltanto calorica, ma che può causare fastidi al colon, all’intestino e persino allo stomaco.
Non è da escludere completamente dal nostro piano alimentare: anche i medici nutrizionisti tendono a essere piuttosto flessibili sull’argomento. Quindi, qualora te lo stessi chiedendo, sappi che è concesso mangiare fritti circa due volte a settimana, con un extra occasionale che può arrivare alla terza volta.

A ogni modo, anche la scelta dell’olio non è affatto da trascurare quando si tratta di frittura, soprattutto perché, se usi quello sbagliato, potresti ritrovarti a fare i conti con problemi di salute molto seri.
Attento a utilizzare quest’olio durante la frittura: puoi morire in pochi anni
È stato riscontrato che sempre più persone decidono di utilizzare l’olio extravergine d’oliva per procedere con la frittura. In realtà, questo olio può essere usato anche per questa tecnica di cottura, ma dovrebbe essere un’eccezione, preferibilmente isolata.
Non a caso, l’olio d’oliva viene consigliato prevalentemente per soffritti veloci, proprio perché raggiunge il suo punto di fumo intorno ai 200 gradi: si riscalda molto rapidamente, lasciandoci poco tempo a disposizione per ottenere il risultato sperato.
Quando usiamo l’olio extravergine d’oliva per friggere, ci esponiamo a dei rischi tutt’altro che trascurabili. Un esempio pratico e lampante è rappresentato dalla formazione di acroleina, una sostanza tossica che inevitabilmente finirà per contaminare i nostri alimenti.

In particolar modo, questa sostanza altro non è che un’aldeide volatile, epatotossica e irritante, che agisce sulle mucose del nostro organismo, innescando uno stato di malessere considerevole e aumentando sensibilmente il rischio di contrarre tumori.
LEGGI ANCHE -> L’ho fatto provare a tutti: stavolta il Biancomangiare l’ho fatto col cioccolato al latte e ho spaccato!
LEGGI ANCHE -> Ma chi li fa più i pomodori al forno con questo caldo, li riempio e li mette in frigo, ne va della mia salute e mi rilasso