Emergono sia un grosso rischio per la salute dall’uso continuo delle spugne per lavare i piatti, sia una possibile e convenientissima soluzione. È uno studio a svelare tutto.
Spugne da cucina, non ci facciamo caso, con tutta probabilità, ma si tratta di un oggetto con il quale entriamo in contatto tutti i giorni. E la loro importanza è molto elevata, fanno la differenza nel farci lavare prima e meglio i piatti, le pentole, le posate, i bicchieri e qualsiasi altra stoviglia che è presente in cucina. Se scegliamo di lavare tutto questo a mano, allora non possiamo fare a meno delle spugne da cucina.

Peccato però che in certi casi molti non si rendano conto della necessità di dovere cambiare le spugne da cucina con una certa frequenza. Al loro interno, con il passare del tempo – e ce ne vuole pochissimo, di tempo, affinché ciò accada – finiscono con l’annidarsi milioni e milioni di batteri. Le colonie di germi trovano nelle spugne da cucina usate l’ambiente ideale per proliferare. E quindi che si fa?
Dove si annidano i batteri in casa?
Di utilizzo in utilizzo, le spugne da cucina maturano le condizioni ideali affinché i batteri possano moltiplicarsi. Questo avviene perché, dopo ogni uso, questi accessori da cucina trattengono umidità e dei residui di cibo e di altro.
Una rilevazione compiuta nel corso delle settimane dall’Istituto norvegese di ricerca sull’alimentazione, la pesca e l’acquacoltura fa sapere che proprio attraverso le spugne da cucina possono diffondersi con le spugne da cucina.

Visto che le tocchiamo direttamente con le nostre mani, le spugne possono quindi veicolare su di noi con il contatto diretto questi microrganismi dannosi. Anche facendo attenzione, questa trasmissione di batteri avrà comunque luogo.
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Quando cambiare la spugna dei piatti?
Effettuando dei test comparativi con le spazzole da cucina, gli autori di questo studio hanno invece scoperto che su quest’ultime la presenza di batteri era più bassa. E, scoperta significativa, sulle spazzole costituite da manici in bambù e setole naturali, i batteri della salmonella che loro stessi avevano aggiunto artificialmente erano scomparsi nel corso di una notte. Questo per via del fatto che tali strumenti si erano asciugati nel corso di una notte.
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Quindi le spazzole si sono dimostrate più vantaggiose e dotate di un livello di salubrità molto più alto rispetto alle spugne. Anche la presenza del manico fa una grossa differenza in positivo, visto che la sua presenza fa da barriera protettiva per le mani, tenendo i batteri più alla larga.

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Ma se invece non volessimo rinunciare alle spugne da cucina per lavare piatti e stoviglie? Bisogna fare in modo che si asciughino dopo ogni utilizzo per evitare ogni rischio. Fermo restando che le spugne da cucina andrebbero cambiate ogni 7-10 giorni o quando iniziano a puzzare. Ed andrebbero usati i guanti da cucina, che rappresentano una protezione ulteriore.