Brindate all’anno nuovo con un vino nostrano antico e moderno. Di cosa stiamo parlando? Ecco la presentazione del Lazio rosso Abbuoto IGT del sommelier Andea Amadei (FIS).

Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno
Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno

Oggi vi presentiamo un vino eccezionale bello fresco e profumatissiomo, di quelli che piacciono tantissimo adesso. Ecco la presentazione del Lazio rosso Abbuoto IGT del sommelier Andrea Amadei (Federazione Italiana Sommelier). Si tratta di un vino antico ma allo stesso tempo moderno con il quale possiamo brindare all’anno nuovo.

Questa bevanda è stata riscoperta negli ultimi anni da un notaio di Formia con la passione per il vino e per la storia. È fatto con un uva che si chiama “Abbuoto” che cresce, solo ed esclusivamente, in quella terra tra Sperlonga, Fondi e Formia ed è quello che gli antichi romani chiamavano “vino cecubo” intendendo quello più prestigioso dei tempi dell’Impero. Si tratta, quindi, di una bevanda decantata dai poeti e dai naturalisti dell’epoca: addirittura, “Orazio- spiega il sommelier Amadei- in uno dei brindisi più famosi della letteratura antica invita i suoi commensali a bere con questo vino alla dipartita di Cleopatra. Un’occasione molto importante questa perché tramava contro l’impero. Virgilio lo metteva addirittura sopra il Falero che era il vino più famoso dell’epoca”.

Nasceva nella zona chiamata “ager caecubum” che era una di quelle aree di villeggiatura per l’upper class romana del tempo: anche l’imperatore Tiberio aveva in questa zona la sua villa dove, si dice, nel suo giardino ci fosse una vigna proprio per fare questo vino.

Ovviamente, quello di oggi non è lo stesso vino che bevevano i romani all’epoca “però, fra tutti i vini che esistono- spiega il sommelier Amadei- è la cosa che ci si avvicina di più”.

A Formia c’è il Cisternone che è una delle cisterne più antiche e meglio conservate che abbiamo: serviva per convogliare l’acqua dei monti Aurunci proprio in queste ville fantastiche e sfarzose per l’epoca. Il vino rendeva questa campagna famosissima nella Roma del tempo perché questo Appio Claudio Cieco (350 A.c.-271 A.c.) quando iniziò la costruzione della via Appia che va verso sud, verso Brindisi, arrivato in questa zona del Lazio si ferma perché i lavori si allungano visto che ci sono tutte le colline. È proprio lui che va ad assaggiare il vino dai contadini del posto: gli piacerà tantissimo e comincerà a importarlo su Roma. E da lì, da “caecus bibendum” cioè il “cieco che beve” nasce il nome di questo vino che si chiamava “Cecubo” e adesso si chiama “Abbuoto”, che è proprio il nome del vitigno con cui è fatto.

Questa presentazione è stata fatto dal sommelier Amadei (FIS) durante la puntata della famosa trasmissione televisiva di cucina “È sempre Mezzogiorno” andata in onda su Rai Uno lo scorso 28 dicembre 2021.

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Realizzato con: un uva che si chiama “Abbuoto” che cresce, solo ed esclusivamente, in una terra tra Sperlonga, Fondi e Formia

Peculiarità: vino antico e moderno

Rimesso in commercio: grazie a un notaio di Formia con la passione per il vino e per la storia

  • Strumenti
  • calici

 

  • Ingredienti
  • vino Lazio rosso Abbuoto IGT

Lazio rosso Abbuoto IGT, procedimento

Questo vino viene fatto usando un uva che si chiama “Abbuoto” e che cresce solo ed esclusivamente in una terra tra Spelonga, Fondi e Formia.

Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno
Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno

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È una bevanda profumatissima si di spezie che di frutta matura che di fiori. Contiene poco tannino ed ha tanta freschezza. Per queste qualità si abbina perfettamente alla ricchezza di sapori che ci sono nel piatto dello chef Gian Piero Fava “Timballo delle Feste”.

Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno
Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno

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Lazio rosso Abbuoto IGT. Foto di È sempre Mezzogiorno
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