Nel momento in cui facciamo riferimento alla lavastoviglie, infatti, stiamo parlando di un elettrodomestico molto importante, spesso oggetto di rimedi naturali considerati super efficaci. Uno di questi, però, potrebbe in realtà rappresentare solo un falso mito.
Così come abbiamo avuto modo di spiegare anche in occasione della pubblicazione di articoli precedenti, prendersi cura della propria lavastoviglie è un impegno sotto molteplici punti di vista: non solo per garantire un lavaggio ottimale, ma anche per mantenerla efficiente nel tempo.
Basti pensare che negli anni abbiamo parlato di diversi rimedi naturali, alcuni dei quali risultano molto efficaci se applicati nel modo corretto. Non sempre, però, si ottengono risultati sorprendenti, soprattutto in casi come questo, perché il rimedio potrebbe essere soltanto una leggenda metropolitana. Ecco di cosa si tratta nello specifico.
Quando parliamo di manutenzione della lavastoviglie, infatti, facciamo spesso riferimento a rimedi naturali messi in atto con estrema semplicità. Molto spesso, ad esempio, si consiglia di inserire all’interno del cestello aceto o bicarbonato.
Questa non è necessariamente una scelta sbagliata, perché entrambi possono agire contro il calcare ed evitare la formazione di aloni. C’è anche chi aggiunge mezzo limone già spremuto: grazie all’acido citrico, infatti, si ottiene un’azione disinfettante utile alla pulizia. Poi c’è chi, invece, mette all’interno della lavastoviglie delle palline di carta stagnola.
In particolar modo, questo rimedio è diffuso perché, secondo le credenze popolari, con la forza della centrifuga la carica elettrostatica delle palline andrebbe a interagire positivamente con le stoviglie, rimuovendo lo sporco in profondità e prevenendo la formazione del calcare. Ma se vi dicessimo che non è affatto così?
Ebbene sì, si torna a parlare di un’abitudine molto diffusa, quella di introdurre palline di carta stagnola all’interno della lavastoviglie. Questo rimedio, in realtà, nasce da una leggenda metropolitana basata su presunti benefici che, nei fatti, non esistono. Iniziamo col dire che non provoca danni diretti alle stoviglie, ma allo stesso tempo non porta alcun beneficio concreto. Le palline di stagnola, infatti, non rimuovono il calcare né lo prevengono.
Diversamente, se le palline di alluminio vengono utilizzate in un altro modo, ad esempio inserendole in una pentola con acqua bollente insieme all’argenteria e a un po’ di bicarbonato, allora sì che si possono riscontrare effetti positivi. In quel caso, infatti, non si elimina il calcare, ma si ottiene una migliore lucidatura delle posate. Provate a utilizzarle così e noterete subito i veri risvolti positivi.
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