C’è un fattore di pericolosità che potrebbe diventare concreto nell’utilizzo quotidiano di certi specifici strumenti in cucina, di quali si tratta e quali sono i motivi.
Gli utensili da cucina sono strumenti indispensabili nella preparazione quotidiana dei pasti. Pur essendo estremamente pratici, alcuni di questi materiali richiedono però attenzione nell’uso per evitare che rilascino sostanze indesiderate negli alimenti, soprattutto in condizioni di temperatura elevate o di contatto prolungato. Ma non sempre pensiamo a questa cosa in relazione a spatole, fruste, stampi, contenitori e fogli di alluminio.

Il silicone, ad esempio, è molto diffuso per la sua leggerezza, flessibilità e facilità di pulizia. A temperature moderate, come quando si utilizzano fruste o spatole per mescolare ingredienti freddi o tiepidi, non presenta particolari criticità. Ma quando il silicone è esposto a temperature elevate, come durante la cottura in forno, possono sorgere problemi.
Quali sono gli utensili da cucina meno sicuri?
Alcuni prodotti in silicone utilizzano additivi o catalizzatori a base di perossido che, se riscaldati oltre certi limiti, possono rilasciare monomeri, coloranti o altri componenti chimici nel cibo. Esistono varianti di silicone più stabili, realizzate con processi di catalizzazione più sicuri (come quelli a base di platino), che tollerano temperature elevate senza degradarsi.

Per questo motivo, al momento dell’acquisto è importante verificare sulle etichette il tipo di silicone, la temperatura massima indicata e la presenza di diciture specifiche. Un altro aspetto da considerare è l’interazione con i grassi. A temperature elevate, ingredienti molto grassi possono favorire l’estrazione di sostanze dal silicone verso l’alimento, rendendo consigliabile evitare di ungere gli stampi o di cuocere alimenti ricchi di grassi nei contenitori di silicone più economici.
Un altro materiale comune in cucina è l’alluminio, spesso utilizzato sotto forma di fogli per avvolgere alimenti o per la conservazione. L’alluminio è leggero ed economico, ma può reagire chimicamente con alcuni alimenti, in particolare quelli acidi, salati o speziati. Quando l’alluminio entra in contatto diretto con questi alimenti, sia a temperatura ambiente sia durante la cottura, può iniziare un processo di migrazione del metallo verso l’alimento.
Il pericolo della migrazione degli alimenti
Questo fenomeno è particolarmente accentuato in presenza di acidi come succo di limone o pomodoro. Anche se la quantità di alluminio che può passare nel cibo non è elevata, e l’organismo umano elimina in gran parte il metallo senza accumularlo, è comunque consigliabile limitare il contatto diretto.

Per ridurre questo rischio, si può prima avvolgere l’alimento in carta da forno e poi utilizzare il foglio di alluminio, oppure scegliere metodi di cottura alternativi. È inoltre consigliabile non conservare cibi direttamente in alluminio per più di 24 ore, nemmeno in frigorifero, perché i batteri presenti nei cibi producono composti acidi che possono accelerare la corrosione del metallo.
La carta da forno si distingue come un materiale neutro e sicuro. Viene trattata per diventare impermeabile e può resistere a temperature di cottura elevate senza trasferire sostanze chimiche agli alimenti. Questo la rende un’ottima alternativa sia ai fogli di alluminio sia alla pellicola alimentare, soprattutto quando si cuociono o si conservano i cibi.
Plastica e pellicole sono altri oggetti da controllare
Per quanto riguarda i contenitori di plastica, la loro comodità è indiscutibile, ma è fondamentale utilizzarli correttamente. Non tutti i materiali plastici sono adatti a riscaldare gli alimenti, in particolare nel forno o nel microonde. I contenitori idonei alla cottura sono generalmente in polipropilene e identificati da un apposito simbolo. Anche in questi casi è importante evitare il surriscaldamento o l’uso di contenitori usurati, deformati o scoloriti.
La esposizione a calore elevato può favorire la migrazione di composti chimici nelle pietanze. Alcuni tipi di plastica monouso non sono pensati per il contatto prolungato con alimenti caldi e possono rilasciare sostanze indesiderate; quindi, è buona norma sostituire i contenitori più vecchi o non certificati con alternative più sicure.
E per finire, la pellicola alimentare è utile per coprire i piatti, ma non va utilizzata durante il riscaldamento nel microonde o con cibi molto grassi, perché in queste condizioni possono migrare componenti indesiderati. In questi casi è preferibile coprire i piatti con campane o piatti di vetro.






