Matteo Bassetti torna nuovamente protagonista della scena: questa volta l’epidemiologo parla dei nuovi casi di botulino e di ciò che sta accadendo in Italia nelle ultime settimane.
Negli ultimi giorni sono davvero tanti i motivi di preoccupazione per i cittadini italiani: vere e proprie emergenze che hanno dato vita a situazioni sanitarie allarmanti.

Non si parla soltanto della febbre del West Nile, che sta preoccupando sensibilmente la popolazione, ma anche dei casi di intossicazione da botulino che, recentemente, hanno destabilizzato la serenità di molti, costringendoli ad affrontare un nuovo pericolo.
A intervenire sulla questione è stato anche Matteo Bassetti, le cui dichiarazioni hanno subito catturato l’attenzione dell’opinione pubblica.
Botulino in Italia: l’intervento di Matteo Bassetti
Ebbene sì, come abbiamo già spiegato, nelle ultime settimane si è parlato molto dei casi di botulino verificatisi in Italia.
Secondo quanto riportato dalla stampa, sono già state eseguite le autopsie sulle due vittime: Luigi Di Sarno, 52 anni, di Cercola, e Tamara D’Acunto, 45 anni, di Diamante. Recentemente, un’altra persona colpita dal botulino è stata salvata grazie al tempestivo intervento dei medici: Gaia Vitello, che ha raccontato di aver accusato i primi malesseri il giorno dopo aver mangiato dei broccoli, sentendosi impossibilitata a deglutire.
Una situazione allarmante che spinge, oggi più che mai, i cittadini a imparare a riconoscere i sintomi del botulino per poter intervenire tempestivamente.
Un argomento così delicato ha richiesto anche l’intervento di Matteo Bassetti, intervistato dal Secolo XIX. L’epidemiologo, infatti, ha rilasciato alcune dichiarazioni importanti, ricordando che l’Italia si colloca tra i primi Paesi europei per numero di intossicazioni: “Nelle ultime settimane ci sono stati due focolai di botulino: uno in Calabria, che ha provocato due vittime e altri 12 ricoveri in prognosi riservata, e uno in Sardegna, con un terzo decesso. I soggetti colpiti avevano consumato conserve sott’olio acquistate in chioschi per strada o in sagre locali. Non è possibile stabilire, al momento, se si tratti di problemi nella preparazione o nella conservazione di questi alimenti”.
“Necessaria l’educazione sanitaria”
Durante il suo intervento, Bassetti ha ricordato che in Italia si registrano in media 22 casi confermati di botulino ogni anno. Il nostro Paese è noto per i metodi di conservazione degli alimenti tramandati di generazione in generazione, ma che, in alcuni casi, potrebbero essere alla base della diffusione di un batterio tanto pericoloso.
Per questo motivo, secondo l’epidemiologo, le modalità di conservazione degli alimenti devono necessariamente cambiare, riducendo così il rischio di esposizione al botulino.
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Bassetti ha sottolineato quanto sia importante “alzare l’asticella dell’educazione sanitaria e dell’educazione alimentare”. Questi argomenti, ha aggiunto, dovrebbero essere alla base dell’insegnamento scolastico e della formazione nei luoghi di lavoro, oltre a essere diffusi in modo chiaro e accessibile su media, giornali e social network.
L’epidemiologo ha concluso il suo intervento con un messaggio chiaro: “Non è importante insegnare solo cosa sia meglio mangiare per la nostra salute, ma anche come preparare, conservare e commerciare il cibo”.