Morto un famoso chef romano, non solo cuoco, ma grande benefattore. Conosciuto e molto amato nella Capitale, il suo lavoro gli era valso il soprannome di ‘chef dei poveri’. 

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Una vita al servizio degli altri attraverso la cucina. Utilizzando il cibo come strumento per aiutare gli indigenti, si era mostrato come uno degli esempi più fulgidi da seguire nel mondo del sociale. Aveva novantuno anni Dino Impagliazzo, ma fino a poco tempo fa aveva continuato a spendersi insieme alla moglie Fernanda per contribuire a risollevare chiunque ne avesse bisogno. Animato da una forte fede cristiana, si era lasciato coinvolgere da un caffè.

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Morto famoso chef romano | Cuoco e benefattore | Amato da tutti

La sua storia di volontariato ai fornelli infatti nasce proprio quando giovanissimo, ricevette da uno sconosciuto l’invito ad offrirgli una tazzina della calda bevanda. Da quel momento comprese che non poteva non concedere lo stesso sostegno a quanti si trovavano in condizioni disperate. Qualche anno dopo è nata l’associazione RomAmor Onlus, per curare clochard e poveri della Capitale. Non aveva tralasciato di supportare anche i detenuti del carcere di Rebibbia. Aveva viaggiato innumerevoli volte nell’Europa dell’Est, a quei tempi in mano all’Unione Sovietica, per portare camion di cibo alla popolazione stremata. Un impegno su mille fronti che lo scorso anno lo ha classificato tra gli ‘eroi dei giorni nostri’, per cui è stato insignito dell’Onorificenza al Merito della Repubblica Italiana da parte del Capo dello Stato Sergio Mattarella presso il Quirinale. Già nel 2018 Dino aveva ricevuto un premio prestigioso: il ‘Premio Internazionale Cartagine 2.0’ nella sezione ‘Solidarietà’ destinato a coloro che hanno contribuito in Italia e all’estero alla diffusione della cultura e del sapere in diversi settori.

Non solo lui e la moglie Fernanda, ma anche i quattro figli hanno seguito le sue orme.

In particolare Marco è ben noto per essere il presidente della Comunità di Sant’Egidio, un movimento di laici di ispirazione cristiana cattolica, diffuso in più di settanta paesi dei diversi continenti. Impagliazzo era stato ospite non solo in diverse trasmissioni televisive, ma anche relatore nelle Università e nelle scuole proprio in virtù della sua esperienza al servizio del prossimo. L’ultimo in ordine di tempo, fu un intervento alla LUMSA proprio per raccontare la sua quotidianità: un grande esempio di solidarietà ed umanità, soprattutto negli anni della pandemia.

Nel 2016 invece invece fu ricevuto da Papa Francesco: emozionato e felice, Impagliazzo gli portò l’abbraccio ed il saluto di tutti i senzatetto di Roma.
“Sono lieto del riconoscimento del Presidente per il suo interesse verso il disagio sociale e la povertà da combattere nel Paese. Sono felice di continuare ad aiutare i più bisognosi” aveva dichiarato a margine della consegna della Onorificenza. “La cosa più bella, più importante della mia vita, è andare a dormire ogni sera sapendo che ho potuto aiutare qualcuno” concluse. I funerali si svolgeranno domani a Trastevere.

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