Ancora casi di mozzarella blu. È successo in tre situazioni diverse nel corso degli ultimi giorni, con un nome eccellente coinvolto.

mozzarella blu Vallelata
Mozzarella blu Vallelata Foto screenshot

Mozzarella blu, torna la problematica già emersa in altri sparuti episodi in passato. Questa volta è un grosso marchio del settore ad essere colpito. Si tratta del prodotto “Vallelata” del Gruppo Lactalis, che ha anche fornito una risposta ufficiale in merito.

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A rendere noto il tutto è Il Fatto Alimentare, che racconta della segnalazione di tre suoi lettori in altrettanti casi distinti di mozzarella blu. Un utente riferisce che, in due occasioni nel giro di una settimana, è incappato in questa per nulla piacevole scoperta riguardo al prodotto acquistato e portato a casa.

Si tratta dello stesso marchio (Vallelata, per l’appunto) ed è stato interessato il medesimo punto vendita. Interpellata direttamente l’azienda Galbani, il lettore de Il Fatto Alimentare si è sentito dire che il cibo non era comunque nocivo, anche se naturalmente se ne sconsigliava caldamente l’assunzione. Viene indicato anche il lotto interessato: L210174.

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Mozzarella blu, l’azienda: “Nessun rischio ma scuse doverose”

Un altro lettore riferisce che a Chieti, in un punto vendita Coal, è avvenuto l’acquisto di altra mozzarella blu Vallelata. Stavolta con lotto L210167 e con data di scadenza o termine minimo di conservazione al 03/07/2021. “Le mozzarelle sono diventate blu all’apertura della confezione, era successo un’altra volta”, riferisce il consumatore in quest’altra situazione.

Infine a Montesilvano, in provincia di Pescara, ecco emergere ancora la stessa problematica, stavolta con prodotto in scadenza al 20 luglio 2021. Tutti i messaggi sono accompagnati da apposite immagini.

Il Grippo Lactalis porge le proprie scuse ai consumatori ma ribadisce come non ci siano rischi per la salute. La mozzarella blu deve questa sua particolare conformazione cromatica ad una quantità in eccesso nel prodotto di Pseudomonas Fluorescens.

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Perché non sussiste alcun rischio

Si tratta di un microrganismo non nocivo per l’uomo che risulta comune anche nell’acqua potabile. Lo stesso però ha la capacità di alterare diversi tipi di cibi per quanto riguarda il loro colore ed agisce sugli alimenti che entrano in contatto con l’aria, quando presente in maniera massiccia.

Il colore blu ha maggiori possibilità di emergere quando un prodotto non viene consumato all’apertura. Gruppo Lactalis si fa volentieri carico di tutti gli eventuali interrogativi mossi dalla propria clientela ed è a disposizione per offrire tutte le linee guida del caso.

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Garantisce inoltre che i controlli sulla qualità dei prodotti nei proprio stabilimenti rispettano con severità tutti gli standard di sicurezza previsti.

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