Da Mulino Bianco e Barilla arriva un passo importante contro i prodotti troppo somiglianti ai suoi celebri biscotti per la colazione. Quali sono i marchi che rischiano.
Mulino Bianco è stufa di vedere diverse imitazioni dei suoi famosi frollini farle concorrenza. Ed è per questo che, dopo anni, si è mossa per vedere se si può fare qualcosa per limitarne la presenza sugli scaffali dei supermercati e dei discount.
Nello scorso mese di novembre Barilla, che detiene il marchio di Mulino Bianco (quest’ultima è la sua linea di prodotti da forno per colazione e merenda, n.d.r.) ha portato in tribunale Tedesco e Sapori Artigianali per avere messo in vendita dei frollini molto simili ai suoi.
In particolare Pan di Stelle, Abbracci e Gocciole Pavesi (anche Pavesi fa parte del gruppo Barilla). A metà gennaio scorso il giudice ha dato ragione a Barilla stabilendo che le imitazioni non possono essere messe in commercio.
Gli articoli alimentari di Tedesco contestati da Barilla sono i frollini Amiconi, Gocciolotti e Maramao che riportano il marchio “Il Borgo del Biscotto”. C’è una somiglianza troppo marcata con i celebri biscotti del Mulino Bianco a giustificare tale decisione.
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I concorrenti di Mulino Bianco non solo stavano vendendo prodotti molto simili a quelli di quest’ultima. Ma lo facevano anche in confezioni alquanto somiglianti, con posizionamento del prodotto identica, sfondo giallo tipico di Mulino Bianco ed altri dettagli somiglianti con la controparte principale.
Nonostante per il Tribunale di Brescia questa cosa non sia passabile di pratica commerciale scorretta e non sia stata ritenuta passabile di potere ingannare i consumatori, un illecito è stato comunque trovato in tutto ciò.
Infatti il packaging di Tedesco così concepito gioca tutto proprio sul volere rievocare alla mente gli articoli della colazione di Mulino Bianco. Quindi sfrutterebbe un prodotto più noto per potere trainare le proprie vendite.
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E questa cosa non è accettabile, alla luce dei milioni e milioni di euro investiti da Barilla in pubblicità. Che però, in questo modo, ha portato sino a qui dei potenziali vantaggi anche a Tedesco.
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Per questo motivo il Tribunale di Brescia ha decretato lo stop a tutto ciò, motivando tale verdetto come violazione di quelli che sono i principi della correttezza professionale (illecito sanzionabile ex art. 2598, n. 3, Codice civile).
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A meno che non si trovi un accordo quindi è possibile che alcuni prodotti spariscano dalle vendite. Si attendono novità in merito.