Mentre nei paesi del Nord come Danimarca e Svezia si programma l’abbattimento di quindici milioni di visoni a causa del Covid, la domanda degli italiani è: riusciremo a fare il cenone di Natale in famiglia?

Natale amore tradizione famiglia ricettasprint
Natale amore tradizione famiglia e quest’anno?ricettasprint

Sa un pò di ironia, ma certamente a far peso sulla vicenda non è tanto lo stare in tavola in sè, quanto il valore che hanno determinate celebrazioni nella nostra tradizione. In tutta la Penisola il simbolo di questa festa tanto attesa è congruente con il ritrovarsi con parenti che magari non si vedono da tempo. Immortalare quei momenti da condividere più e più volte nelle occasioni in cui si è lontani. Così come è iconica l’immagine delle matriarche attorno ai fornelli con i grembiuli in tinta, intente a dimenare il mattarello per la pasta fatta in casa oppure a contendersi la proprietà intellettuale della migliore ricetta di turno.

Discorsi densi di ragù e ‘pizzelle’ fritte, del profumo del baccalà e dell’arrosto. Come privarsi di tutto questo dopo un anno in cui la nostra mente si è focalizzata su una emergenza sanitaria senza precedenti nell’era moderna? E’ il terrore che aleggia nella mente delle nonne, timorose di non poter rivedere stuoli di figli e nipoti ‘che fosse mai l’ultima volta?’ e dei bambini che rischiano di non scartare i regali insieme ai tanti cuginetti. Proprio loro, quelle fasce della popolazione alle quali sono diretti i maggiori provvedimenti restrittivi di questa pandemia.

Natale | Amore tradizione famiglia | E quest’anno?

Secondo quanto il Presidente del Consiglio ha dichiarato, le ultime suddivisioni delle regioni per colore o meglio grado di allerta, servirà a contenere il contagio tale da evitare di doverci chiudere tutti proprio a Natale. Mettendo però le mani avanti, perchè nessuno pare aver capito davvero come questo subdolo ed invisibile nemico stia progettando di muoversi. Da coloro che gridano al terrorismo psicologico, fino al lassismo imperante passando invece per gli estremisti dell’igiene personale, è tutto un turbinio di voci che offuscano la razionalità. In tutta questa confusione, gli anziani coscienziosi restano rinchiusi in casa ed i bambini pure, privati della loro normalità.

Che cosa sia giusto o sbagliato non è dato dirlo. Ci piacerebbe pensare che tra un mese saremo tutti a parlare d’altro, ma non possiamo avere questa certezza.

Dati alla mano, in quasi tutte le Regioni italiane il virus sta avanzando in modo drammatico, avvolgendo nelle sue spire un paese già travolto da un lockdown generalizzato molto gravoso. Cosa può salvare il nostro cenone di Natale? Forse soltanto il senso di responsabilità personale. Mettere la mascherina per non contagiare gli altri e proteggere me, i miei figli, i miei cari. Lavarsi le mani spesso, con acqua e sapone o una soluzione a base di alcool: cosa ci vuole? Pochi minuti ed il gioco è fatto. Uscire quel che basta per recarsi a lavoro (chi può ancora, per grazia di Dio) e tornare a casa senza trattenersi in giro. Anche perchè il fatidico mese di dicembre potrebbe coincidere con l’arrivo di una prima tranche di dosi di quel vaccino in cui il mondo spera. Vi siete mai chiesti il perchè i primi a riceverlo saranno, come dichiarato dal Presidente Conte, il personale medico e gli anziani? Ecco il reale problema della pandemia.

La tutela dei più fragili, un disastro tutto italiano

Il virus è dannoso e mortale, ma dai dati sembra che in tanti ne escano fuori indenni. Allora dov’è il tranello? Nessun complotto di stampo ‘Gatesiano BigPharmesco’: tutto è molto più semplice. Se un anziano o un soggetto con diverse patologie pregresse prende il Covid, il periodo di ricovero sarà mediamente più lungo di un giovane alle stesse condizioni, che sopravviva o meno. Ciò comporterà necessariamente occupazione di posti letto nelle strutture ospedaliere che, con l’aumentare vertiginoso dei casi, andranno a saturarsi in modo irrimediabile. Il personale medico costretto a fare turni massacranti per sopperire alle mancanze di personale finirà per ammalarsi e, se va male, stazionare in quei luoghi da cui invece dovrebbe tirare fuori la gente.

Natale amore tradizione famiglia ricettasprint

E se non ci rimette le penne per il Covid, sarà un infarto per stress a mandarlo all’altro mondo. Ed i bambini? Catalogati ingenui ‘untori’ distributori di abbracci che potrebbero causare una tragedia. Senza pensare che per loro, guardare il nonno da lontano è di per sè già una tragedia. Dunque il nocciolo del cenone di Natale è questo. Consentire al virologo esperto che c’è in ognuno di noi, al primario di turno, all’opinionista beffardo, al politico politicante di mettersi da parte. Per fare spazio a quel briciolo di umanità che ci consente di classificarci ‘persone’ e cercare di tutelare davvero l’altro. A prescindere che sia ‘mia’ nonna o ‘mio’ figlio. Soltanto in quel momento il cenone di Natale potrà prendere forma, attorno ad una tavola piena di bontà e soprattutto di sorrisi. Ve la sentite?

LEGGI ANCHE -> Restrizioni Covid | limitazioni per bar e ristoranti | tutti i provvedimenti
LEGGI ANCHE -> Natale Giunta | Arriva il kit quarantena | Ed è protesta contro il Governo

Per restare sempre aggiornato su news, ricette e tanto altro continua a seguirci sui nostri profili Facebook e Instagram. Se invece vuoi dare un’occhiata a tutte le nostre VIDEO RICETTE puoi visitare il nostro canale Youtube.