Che cosa ha portato le autorità legislative europee a concepire il proposito di dare uno stop definitivo a produzione e vendita delle insalate in busta.

Il comparto delle insalate in busta muove ogni anno milioni e milioni di euro. E sono in tanti che scelgono di avvalersi di questi prodotti in quanto li trovano molto vantaggiosi. Grazie ad una insalata imbustata è possibile avere subito qualcosa da potere mettere sotto ai denti in qualsiasi occasione.

 

Divieto di messa in vendita della insalata in busta
Della insalata imbustata (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Per un pranzo od una cena veloce o per una pausa pranzo ovunque ci si trovi, basta aprire una insalata in busta ed è fatta. Inoltre ci sono tanti controlli che riguardano la filiera produttiva, allo scopo di ridurre al massimo possibile qualsiasi eventuale complicazione che risulti legata ai processi industriali di trattamento e di confezionamento.

Sono alquanto rari infatti i casi di richiami alimentari che riguardano le insalate in busta, e questo è un buon segno. Eppure c’è qualcosa che evidentemente non va e che ha portato la Commissione Europea a pensare molto seriamente di concepire una normativa apposita per vietarne la messa in vendita.

La cosa non dovrebbe riguardare tutte le insalate in busta ma solo una determinata tipologia. Inoltre sono comprese pure altre tipologie di prodotti in busta. Anche quelli che vedono per esempio una maggioranza di presenza di frutta.

Insalate in busta, che cosa riguarda la direttiva della Commissione Europea

La Commissione Europea ha fatto sapere di volere modificare la direttiva che riguarda i rifiuti e gli imballaggi. E l’intenzione è quella di intervenire su quelle che sono le confezioni usa e getta, di una precisa tipologia.

Divieto di messa in vendita della insalata in busta
Un alimento imbustato (Foto Canva – Ricettasprint.it)

Nel mirino ci sono le confezioni e le buste sigillate che hanno un peso inferiore al chilo e mezzo. Non solo di insalate ma anche di frutta e verdura fresca e di alimenti e bevande, shampoo, bagnoschiuma, confezioni monodose di tanti tipi…

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Lo scopo è nobilissimo e giustissimo e riguarda il volere darci un taglio netto con la plastica, che inquina troppo dalla sua produzione al suo problematico smaltimento. Pensate che ogni cittadino residente nell’Unione Europea produce da solo mezzo chilo di rifiuti in imballaggi in plastica al giorno. E la popolazione nella UE è di poco meno di mezzo miliardo di abitanti.

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Divieto di messa in vendita della insalata in busta
Un prodotto imbustato (Foto Canva – Ricettasprint.it)

La tendenza è in aumento per quanto riguarda la produzione di questo tipo di rifiuti, per cui è necessario, indispensabile, intervenire in maniera drastica. Già da luglio 2021 è entrata in vigore una normativa di Bruxelles che ha limitato la produzione e vendita delle stoviglie in plastica e di altri accessori dello stesso materiale.

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Però non mancano i problemi legati a questo nuovo proposito di fermare la produzione di alimenti imbustati in unità inferiori al chilo e mezzo. I produttori temono che questa cosa possa influire sulle abitudini di acquisto dei consumatori e produrre un calo anche forte delle vendite.