Novità per l’acquisto gluten free: cambiano i tetti di spesa. Con l’entrata in vigore il 28 agosto del provvedimento che cambia gli importi massimi spendibili per il cibo gluten free pubblicato in Gazzetta ufficiale, si attua la riduzione dei tetti di spesa per acquistare i prodotti senza glutine. Considerando l’aumento della popolazione celiaca e la conseguente domanda di alimenti senza glutine, l’incidenza dei prezzi delle materie prime è calata. Ciò ha spinto il Ministero a rimodulare l’erogazione dei fondi, imponendo un taglio del 19 per cento rispetto alle previgente normativa.

Ecco cosa cambia con il nuovo decreto

Il rimborso del Servizio Sanitario Nazionale prevede una nuova diversificazione delle fasce d’età: da quattro sono passate a sei. Con l’introduzione delle fasce 10-13 anni, 14-17 anni e 18-59 anni a differenza del passato in cui vi era un’unica fascia contributiva. Questa includeva i consumatori dai 10 anni in su, senza considerare le notevoli differenze tra i bisogni alimentari di un bambino, rispetto a quelli di un adolescente o un anziano. Il rimborso può essere richiesto soltanto da chi ha una diagnosi accertata di celiachia, notificata da un medico del servizio sanitario nazionale, diversamente non si potrà accedere ai benefici.

Come saranno erogati i buoni?

I buoni saranno erogati dai sistemi sanitari delle singole regioni, con tempistiche e regolamenti differenti. Ancora oggi la reperibilità degli alimenti gluten free si restringe alle convenzioni con le farmacie, riducendo la scelta dei consumatori. Il provvedimento richiede ancora diversi mesi per revisionare il registro degli alimenti ed applicare la nuova tabella. Dovrebbe dunque ampliare la possibilità di acquisto, includendo la spendibilità presso le grandi catene commerciali.