Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo DCPM di Ottobre, ufficialmente in vigore da oggi. Ecco cosa si può fare e cosa no in osservanza delle nuove disposizioni contenute.

Nuovo DCPM Conte Ottobre cosa si può fare e cosa no ricettasprint
Nuovo DCPM Conte Ottobre cosa si può fare e cosa no ricettasprint

La stretta del Governo arriva come una sonora bastonata alla relativa ‘normalità’ acquisita dopo il via libera estivo. Una misura necessaria per far fronte all’impennata dei contagi che sta scuotendo nuovamente non solo l’Italia, ma tutta l’Europa. Anche Francia, Spagna ed Inghilterra stanno vivendo questa seconda ondata, anticipata rispetto alle previsioni degli esperti, con grande preoccupazione.

Un pò per i numeri, davvero impressionanti, indice della velocità di propagazione del Covid19, un pò per l’aumento del dato relativo alle terapie intensive sintomo della inalterata virulenza del virus. Mentre in tutto il nostro paese affiorano le proteste da parte delle categorie maggiormente ‘colpite’ dal provvedimento emendato nella giornata di ieri, cerchiamo dunque di capire tutto ciò che è consentito dalle disposizioni in esso contenute.

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Nuovo DCPM Conte Ottobre | Cosa si può fare | E cosa no

La prima categoria su cui incidono le nuove norme è quella che comprende i servizi di ristorazione: bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie.  Le cui attività sono consentite dalle ore cinque del mattino fino alle diciotto. Il consumo al tavolo è consentito, ma soltanto per un massimo di quattro persone per tavolo e che siano tutte conviventi. Dopo le diciotto invece è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico. Rispetto quindi alla bozza del decreto che vietava l’apertura al pubblico nei giorni festivi, si è lasciato un margine più ampio.

Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.

Quindi attenzione alla fase di confezionamento e di trasporto degli alimenti. Inoltre è permessa anche la ristorazione con asporto fino alle ventiquattro, ma sempre con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. Quindi se volete assaporare una pizza o un primo piatto del vostro ristorante preferito potrete farlo, ma prelevando quanto desiderato e consumandolo a casa.

L’attività fisica nelle strutture dedicate dovrà aspettare. Sono nuovamente sospese infatti le attività di palestre, piscine e centri natatori. Sottoposti allo stesso provvedimento sono anche i centri benessere, centri termali, centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.  Diversamente l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, sia pubblici che privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale ed ovviamente evitando assembramenti.

Parimenti sospese sono le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Brutta batosta anche per il mondo dello spettacolo. Il DCPM sospende infatti tutti gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto.

Scuola e visite a parenti ed amici: tutte le novità

Il tasto maggiormente dolente riguarda il comparto dell’istruzione scolastica.  L’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza senza alcuna ulteriore restrizione. Diverso è il discorso riguardante le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, per le quali il decreto richiede l’adozione di forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica. Il primo e preferibile strumento da utilizzare è, come già avvenuto, la didattica a distanza attraverso supporti digitali per una quota pari almeno al settantacinque per cento. Per la quota restante invece il decreto suggerisce la modulazione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche mediante l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani. In ogni caso l’ingresso degli studenti non deve avvenire prima delle nove del mattino.

Posso vedere amici e parenti? La risposta è un generico ‘ni’.

Il decreto contiene infatti un sintetico ‘consiglio’ a limitare gli spostamenti. Raccomandando fortemente a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, di fatto però si limita questa libertà. Come per il passato infatti, valgono come giustificazione le esigenze lavorative, di studio, motivi di salute, situazioni di necessità o svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi. In poche parole è demandata alla responsabilità civile di ogni cittadino la corretta osservanza delle disposizioni. Per adesso dunque non si tratta di un vero e proprio lockdown ‘completo’ come quello vissuto la scorsa primavera. Nulla toglie però come già anticipato che, se la curva dei contagi non dovesse subire una notevole discesa, si possa tornare all’imposizione dell’isolamento domiciliare obbligatorio. La raccomandazione di cui sopra vale anche per i servizi di trasporto pubblico.

Per quanto riguarda invece i negozi, ci sono delle importanti raccomandazione da seguire per non incorrere in perentorie chiusure.

Nel testo del decreto si legge che le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato. Inoltre deve essere impedita la sosta all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Le suddette attività devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio.

Le suddette norme valgono fino al 24 novembre 2020, ma sono ovviamente soggette a flessibilità a seconda dell’andamento del contagio. Il Presidente Conte ha sottolineato inoltre che verrà consentita, in base alla situazione specifica, la possibilità alle Regioni di attuare protocolli più restrittivi. Tutto ciò, come ha spiegato, nell’ottica di poter vivere serenamente le prossime festività natalizie. In occasione delle quali dovrebbero giungere anche le prime dosi del tanto atteso vaccino, destinate alle categorie più fragili ed agli operatori sanitari. Insomma, un piccolo spiraglio di luce, in un periodo fin troppo buio.

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