Ancora una volta le autorità scoprono un massiccio illecito con migliaia di litri di olio contraffatto e multe e chiusure per centinaia di migliaia di euro.

Olio Nas maxi sequestro per migliaia di litri
Bottiglie di olio (Ricettasprint.it)

Olio contraffatto, c’è una massiccia operazione messa a segno dai carabinieri dei NAS che ha portato ad uno dei sequestri più ingenti avvenuti nel corso degli ultimi anni. L’operazione che porta la firma del Nucleo Anti Sofisticazione è avvenuta in una precisa area della Lombardia.

Oltre a migliaia e migliaia di litri di olio contraffatto al quale sono stati apposti i sigilli risultano esserci anche 26 persone raggiunte da provvedimenti di denuncia con l’accusa di frode in commercio.

E poi ci sono 202 soggetti raggiunti da multe per delle violazioni in ambito amministrativo e 22 attività sospese.

Le sanzioni pecuniarie raggiungono in totale 189mila euro di ammende. I numeri sono davvero impressionanti ed attestano la necessità di come la tendenza a trasgredire sia ancora molto diffusa da parte di alcuni soggetti.

Olio contraffatto, i numeri dell’illecito sono impressionanti

Olio Nas maxi sequestro per migliaia di litri
Olio lampante d’oliva (Ricettasprint.it)

L’olio contraffatto è stato sequestrato dai carabinieri NAS di Cremona in un frantoio situato nel territorio della vicina provincia di Mantova.

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Molti dei macchinari utilizzati non erano conformi alle regole. E l’accusa di frode in commercio riguarda più nello specifico il fatto che il prodotto veniva proposto in vendita come olio extravergine di oliva quando alla realtà dei fatti si trattava invece di più scadente e meno pregiato olio lampante di oliva.

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L’olio lampante di oliva poi non è nemmeno commestibile. C’è un totale di 1250 ispezioni e di queste più di un quarto – 256 per la precisione – effettuati presso alcune aziende ed anche dei punto vendita.

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Tra le altre irregolarità contestate ai soggetti di riferimento da parte delle forze dell’ordine c’è dell’altro. Spiccano ad esempio anche delle carenze di pulizia ed una scarsa manutenzione di impianti di lavorazione. Inoltre in molti casi mancavano anche documentazioni ed altre informazioni in merito alla tracciabilità.