C’è qualcosa alle spalle dei prezzi bassi di certe tipologie di olio extravergine d’oliva o non hai nulla da temere quando fai la spesa? Scopriamolo.
C’è un detto che dice che il risparmio non è mai guadagno: sarà vero anche nel caso dell’olio extravergine d’oliva? Quello che vedi in vendita nei supermercati e nei discount ha un preciso range di prezzi, solitamente diverso dall’olio più propriamente di produzione artigianale e che non va incontro alla fase di confezionamento ed imbottigliamento industriale.

Dai produttori locali puoi trovare dell’olio extravergine d’oliva presente direttamente in frantoio, per dire. Quali sono i prezzi più convenienti unitamente ad un prodotto di qualità? Partendo dai numeri: nei supermercati italiani si possono trovare bottiglie di olio extravergine 100% italiano a prezzi indicativi di circa 8,99-9,99 euro al litro.
Quanto costa l’olio extravergine d’oliva al supermercato?
Al contrario, al frantoio (ovvero acquistando direttamente dal produttore) i prezzi sono generalmente più elevati. Al Sud Italia si va tra i 10 e 12 € al litro, mentre nelle aree “vocazionali” come Toscana, Umbria e Liguria si raggiungono punte di 15-18 € o più. Il Fatto Alimentare spiega come stanno le cose analizzando alcuni fattori chiave. Innanzitutto, i costi di produzione per gli olivicoltori sono aumentati significativamente negli ultimi anni.

Ci sono stati degli incrementi del 30-40%, in alcuni casi anche del 60-70% (ad esempio a causa dell’irrigazione). In parallelo, gli imbottigliatori su larga scala per la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) riescono ad acquistare grandi volumi di olio all’ingrosso, con quotazioni all’ingrosso fra circa 7,2 e 7,9 €/l. A ciò si sommano costi di distribuzione, margini commerciali e confezionamento, che portano al prezzo al dettaglio vicino ai 10 €.
Ed il fatto che il prezzo sia più basso non significa automaticamente che si tratti del miglior acquisto possibile. L’articolo invita a guardare l’etichetta con attenzione. Ad esempio, è importante verificare la campagna di produzione indicata sulla bottiglia (es. 2024/25, 2025/26), perché un olio della campagna precedente può aver perso freschezza, amaro e piccante — elementi organolettici tipici di un olio extravergine di qualità.
I dettagli da vedere
Se sull’etichetta manca l’indicazione della campagna, c’è il rischio che si tratti di un blend di annate diverse o di un olio tecnicamente extravergine ma di qualità inferiore. Un altro aspetto rilevato è che acquistando direttamente al produttore, si ha la possibilità di assaggiare l’olio prima dell’acquisto e selezionare quello che meglio corrisponde al proprio gusto. Questo momento di contatto con il produttore locale consente anche di sostenere l’agricoltura di prossimità.
Il prezzo più basso non dà automaticamente garanzia di qualità elevata. Bisogna verificare caratteristiche come la campagna di raccolta, l’annata, la provenienza, le certificazioni e leggere l’etichetta con attenzione. Acquistare dal produttore comporta spesso un prezzo maggiore, ma anche maggiore trasparenza e potenziale qualità, oltre a sostenere filiere più corte e locali.
Quindi, se al supermercato troviamo un olio extravergine a 9 € al litro e ci sembra “un affare”, è bene verificare che si tratti di olio extravergine autentico, della campagna più recente e adeguatamente etichettato. In assenza di queste informazioni, quel risparmio potrebbe nascondere un prodotto meno fresco, meno ricco di gusto e sapore — con un impatto anche sulla nostra esperienza in cucina.






