C’è un comunicato di allerta diffuso dalle autorità deputate ai controlli in ambito alimentare e riguarda dell’olio di palma.
Rischio legato alla presenza di sostanze vietate individuato dagli ispettori che con cadenza quotidiana sottopongono ad analisi e controlli approfonditi le merci in ambito alimentare che arrivano all’interno dei confini dell’Unione Europea. C’entra dell’olio di palma in questa circostanza,
I membri di verifica del RASFF, ovvero del Sistema Rapido Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi, hanno fatto sapere di avere individuato delle sostante per l’appunto non regolamentari all’interno di un prodotto importato dall’estero e presente sul mercato italiano.
La problematica che fa riguardo a questa situazione è assolutamente da non sottovalutare, in quanto potrebbe dare adito a delle intossicazioni alimentari dalle conseguenze anche gravi. Non a caso il RASFF ha indicato il livello di rischio trattato in questo caso che ingloba dell’olio di palma come “serio”.
A presentare al proprio interno questa irregolarità che non è conforme alle norme rispetto a quelle che sono le regole in materia di sicurezza alimentare vigenti in tutto il territorio dell’Unione Europea è, come detto, dell’olio di palma.
La notifica del RASFF ci informa di presenza di colori non autorizzati Sudan III e IV in olio di palma proveniente dall’Africa.
L’olio di palma contrassegnata dal possibile pericolo per la salute dei consumatori arriva dal Ghana. Il rapporto stilato dagli ispettori del RASFF specifica nel dettaglio quello che è il livello riscontrato in dei campioni sottoposti ad osservazione al microscopio.
Per fortuna si apprende anche, sempre all’interno del medesimo comunicato del RASFF, che questo articolo non è ancora stato piazzato nei supermercati italiani e negli altri punti di distribuzione.
Per cui il richiamo alimentare non va a toccare in maniera diretta i consumatori. Una prerogativa che spesso caratterizza le note emesse dal Sistema Rapido di Sicurezza Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi.
L’ente agisce nella stragrande maggioranza dei casi prima che i prodotti interessati da eventuali rischi vengano esposti al pubblico.
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