Ci sono due bocciature illustri in quella che è la graduatoria dei migliori produttori di pandoro in Italia. Qual è il più consigliato.
Pandoro, una presenza fissa sulle tavole di tutti noi, già a partire da novembre ormai. Appena passato il ponte per la celebrazione di Ognissanti, nei supermercati parte già la corsa agli addobbi e già si respira un bel clima natalizio.
Anche i classici dolciumi delle festività di fine anno ora si trovano esposti sugli scaffali. Il panettone, il pandoro, gli struffoli, i roccocò, i mostaccioli e tanto altro. Proprio riguardo ai pandori cerchiamo di capire quali sono i più convenienti tra le marche più note proposte in vendita.
Abbiamo una approfondita analisi svolta da dissapore che coinvolge i seguenti grossi nomi del settore:
Tutti quanti questi tipi di pandoro hanno una scadenza fissata al 30 aprile 2022 e va detto che, rispetto ad un corrispettivo di tipo artigianale che possiamo trovare in vendita in pasticcerie e laboratori a conduzione familiare e lontani dalla grande distribuzione, contengono al loro interno diversi aromi. Cosa che porta in diversi a diffidare dei prodotti industriali.
Secondo dissapore, la graduatoria del pandoro migliore è la seguente:
Il Motta guida la graduatoria grazie ad una cottura perfetta e soprattutto alla consistenza ed al sapore.
Le Tre Marie, un pò “la limousine” dei panettoni italiani, è poco sotto nel giudizio di dissapore per via del fatto che si sbriciola un pò troppo facilmente. Si avverte in maniera importante il burro all’assaggio.
Da Balocco arriva un sapore che tende al caramello e che presenta un retrogusto definito lievemente alcolico. Lascia un gusto deciso.
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Nel Bauli troviamo burro, latte ed una cottura forse non ottimale, ma il sapore è molto soddisfacente.
Maina: equilibrato tra vaniglia e zucchero, risulta inizialmente un pò troppo corposo all’assaggio.
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Paluani: tende a sbriciolarsi ed appare un pò troppo secco, con un sapore che non lascia il segno ad ogni assaggio.
Melegatti: assieme al Paluani non raggiunge la sufficienza. Dissapore riporta quanto segue:
Forma non perfetta, colore brunito, odora di bruciato il fondo è molto scuro. Al gusto è un po’ insipido e, nonostante sia così scuro (e certamente è stato cotto), sa di crudo.
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