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Perché si dice “Cin cin” quando brindi? E perché si chiama “brindisi”?

È consuetudine dire “cin cin” ad un brindisi, a prescindere dalla situazione. Lo facciamo da sempre, ma perché è così?

Perché si dice “cin cin”? Quando alziamo i bicchieri per un brindisi, la tradizione ci invita a pronunciare questa parola ripetuta. Non ti sei mai chiesto da dove deriva questa espressione e perché viene utilizzata in questo contesto? E qual è l’origine della parola “brindisi” che per chi ha familiarità con l’Italia richiama la città pugliese? C’è un nesso tra le cose?

Perché si dice Cin cin quando brindi perché si chiama brindisi (ricettasprint.it)

Da dove arrivano queste usanze che accompagnano i momenti di festa e celebrazione nel nostro quotidiano e dei momenti speciali nei quali è richiesto alzare tutti quanti all’unisono i calici? La parola “cin cin” è comunemente utilizzata in molte culture per esprimere un augurio durante il brindisi. Quindi non è presente solo nell’italiano. La sua origine è affascinante e, secondo alcuni storici, potrebbe derivare dalla lingua cinese.

Perché quando si brinda si dice cin cin?

Infatti, si dice che “cin cin” derivi dall’espressione cinese “qǐng qǐng” (请请), che significa “per favore, per favore”. Questa frase veniva utilizzata in contesti di ospitalità e cortesia, esprimendo l’idea di invito e amicizia. Un’altra teoria suggerisce che “cin cin” potrebbe essere una corruzione dell’inglese “cheers”. Quando gli immigrati cinesi arrivarono in Occidente, potrebbero aver adottato questo termine per rendere omaggio alla cultura locale, trasformandolo nella forma che conosciamo oggi.

Quando si brinda, il gesto di unire i bicchieri è un simbolo di unione e amicizia. Si ritiene che il suono dei bicchieri che si toccano produca vibrazioni che allontanano gli spiriti maligni. E portando fortuna e protezione a coloro che partecipano al brindisi. Questo gesto di solidarietà e connessione è universale e si ritrova in molte culture di tutto il mondo.

Perché quando si brinda si dice cin cin? (ricettasprint.it)

Invece la parola “brindisi” è stata mutuata in italiano dallo spagnolo “brindis”, che a sua volta lo aveva estrapolato dal tedesco “bring dir’s” (e forse anche dall’inglese “bring this” (prendi questo) cioè “lo porto a te”. Intendendo il saluto. Si pensa che questa forma di saluto possa risalire all’epoca dei lanzichenecchi, i temibili mercenari tedeschi, alle truppe spagnole in epoca rinascimentale.

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Il brindisi differisce in alcuni Paesi

Il brindisi ha anche una funzione sociale importante. Rappresenta un momento di condivisione e celebrazione, sia in occasioni formali che informali. Le parole pronunciate durante il brindisi, come “cin cin”, fungono da anello di congiunzione tra le persone, creando un momento di intimità e gioia collettiva.

Il brindisi differisce in alcuni Paesi (ricettasprint.it)

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Ogni cultura ha le proprie tradizioni quando si tratta di brindisi. In Italia, ad esempio, è comune alzare i calici e guardarsi negli occhi mentre si pronuncia “cin cin”. Questo gesto è un segno di rispetto, ma si dice anche che porti fortuna.

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In altre culture, come quella russa, il brindisi può essere più solenne e accompagnato da discorsi che esprimono gratitudine e amicizia. In Giappone, invece, si usa dire “kampai”, che significa “bicchieri vuoti”, invitando tutti a svuotare i propri bicchieri. Queste diverse espressioni e tradizioni dimostrano quanto sia universale il desiderio di celebrare e unirsi in momenti di gioia.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.

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