Il richiamo alimentare che riguarda l’Italia e che arriva direttamente dall’Europa, che cosa è successo di così controverso per la salute dei consumatori.
Un richiamo alimentare è stato emanato dal RASFF, ovvero dal Sistema rapido europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi. L’ente lavora su tutto il suolo che contiene gli Stati membri dell’Unione Europea. E qualora ci siano delle situazioni anche solo potenzialmente controverse lo stesso fa scattare un relativo richiamo alimentare. Nel caso dell’Italia adesso c’è stato per l’appunto un richiamo alimentare che ha riguardato un alimento importato dall’estero.
Questo articolo viene prodotto in Polonia e poi esportato nel nostro Paese. Il motivo che sta alla base di tale notifica è da individuare nel superamento del limite massimo richiesto per gli idrocarburi policiclici aromatici nell’olio di sansa di oliva. È questo il prodotto sottoposto ad attenzioni da parte degli ispettori sanitari incaricati. Il livello di rischio segnalato nella notifica è definito come potenzialmente serio.
I limiti previsti in tal senso sono di 10 µg/kg (microgrammi per chilo) – ppb, a fronte di una misura massima consentita di 15,9 ± 3,7 µg/kg – ppb, per quanto concerne la presenza di idrocarburi policiclici aromatici o di altre sostanze analoghe all’interno degli alimenti.
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In virtù di ciò le autorità europee del Sistema rapido europeo per la sicurezza di alimenti e mangimi hanno interrotto la messa in circolo di questo prodotto all’interno di quelli che sono i consueti circuiti di vendita nella grande distribuzione.
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Questo vuol dire che i prodotti presi in disamina dal RASFF non vengono solitamente posti in vendita nei supermercati e negli altri punti vendita preposti. La loro interruzione può avvenire infatti anche prima della esposizione diretta al pubblico.
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Questo pone i consumatori di qualsiasi stato della UE in una botte di ferro, con la protezione del RASFF che avviene per tutti i giorni della settimana, a qualunque ora.
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