Se vuoi fare una pasta al pomodoro come la facevano le nonne e devi fare questi passaggi, avrai sempre successo con un sugo come questo (il vero sugo al pomodoro della tradizione)
Non serve il caviale, non serve la panna, non serve l’aglio nero coreano, se vuoi fare emozionare qualcuno con un piatto di pasta, fai un sugo come si faceva una volta, con calma, con pazienza, con amore. Perché il segreto delle nonne non era un ingrediente speciale, ma il tempo che ci mettevano. E fidati, il tempo nel sugo si sente.
Non è una ricetta da chef stellato e da domenica mattina presto da pentola che sobbolle mentre si fa il letto e si cambia l’acqua ai fiori e la salsa che profuma tutta casa che ti fa pensare che tutto è a posto, che c’è qualcuno che si prende cura di te anche solo con un piatto di spaghetti.
Per fare questo sugo ci vogliono pochi ingredienti, ma buoni. Buoni davvero, perché quando il pomodoro è dolce, la cipolla è giusta e l’olio profuma. Allora ti basta poco per fare un capolavoro.
Per prima cosa affetto finemente la cipolla e la faccio appassire in una casseruola con l’olio a fuoco bassissimo. Questo è il primo passaggio sacro, la cipolla non deve bruciare, deve diventare trasparente, quasi dolce. Se vedo che si asciuga troppo aggiungo un goccio d’acqua e continuo a mescolare con pazienza quando la cipolla è morbida e profumata. Verso la passata di pomodoro se voglio fare la versione super old school ci metto anche un pezzetto di carota grattugiata per togliere acidità mescolo aggiusto di sale e lascio cuocere a fuoco lento per almeno 45 minuti. Non ho sbagliato 45 minuti e se puoi anche un’ora più cuoce. Più è buono. Ogni tanto do una mescolata e lo assaggio per capire se ha bisogno di un pizzico di zucchero.
Alla fine, quando il sugo si è ristretto e ha preso un colore rosso scuro, spento, profumato, ci butto dentro qualche foglia di basilico spezzettata a mano, non prima alla fine, così resta profumata, viva. Condisci la pasta, aggiungete un filo d’olio a crudo e guarda negli occhi chi la mangia, vedrai che hai fatto centro come le nonne.
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