Ci sono state tante polemiche in riferimento al reportage della trasmissione di Rai 3, che ha dimostrato però come sia facile comprare alimenti addirittura pericolosi per la salute.

Il servizio di Report sulla carne scaduta ha lasciato il segno. Dopo la messa in onda, molti consumatori hanno iniziato a guardare con sospetto il banco frigo del supermercato o il vassoio confezionato portato a casa con leggerezza fino a poco tempo fa. La sensazione è chiara: se certe pratiche scorrette esistono davvero, come si fa a difendersi? La risposta non è smettere di comprare carne, ma imparare a riconoscere i segnali che aiutano a evitare rischi inutili per la salute.

Carne confezionata e segnale di pericolo
Il servizio sulla carne scaduta di Report ti ha spaventato? Impara a controllare i dettagli che ti terranno al sicuro – ricettasprint.it

Il primo controllo, spesso dato per scontato, riguarda la data di scadenza. Nel caso della carne fresca non ci sono interpretazioni possibili. La dicitura “da consumarsi entro” indica un limite di sicurezza vero e proprio. Superarlo significa esporsi a un pericolo concreto, anche se l’odore o l’aspetto non sembrano allarmanti. I microrganismi più pericolosi, infatti, non sempre danno segnali evidenti.

Come capire se la carne è ancora buona?

Subito dopo va osservata la confezione. Una vaschetta gonfia, un sottovuoto parzialmente aperto o la presenza di liquidi anomali sono indizi da non ignorare. La carne deve essere conservata in condizioni precise e qualsiasi alterazione può indicare una rottura della catena del freddo. Anche il banco refrigerato merita attenzione: se la temperatura non è adeguata o se il prodotto resta esposto troppo a lungo, la sicurezza viene meno.

Etichetta su una confezione di carne bovina
Come capire se la carne è ancora buona? – ricettasprint.it

Il colore è un altro elemento importante, anche se spesso frainteso. Tonalità spente, viraggi verso il grigio o il verde sono segnali negativi. Al tempo stesso, un rosso eccessivamente brillante può essere il risultato di trattamenti pensati per rendere il prodotto più attraente. Non significa automaticamente che la carne sia cattiva, ma conoscere queste dinamiche aiuta a scegliere con maggiore consapevolezza.

Non meno rilevante è la tracciabilità. Etichette poco chiare, informazioni incomplete sull’origine o sul lotto di produzione dovrebbero far scattare qualche dubbio. La legge prevede che il consumatore possa sapere da dove proviene la carne e dove è stata lavorata.

Come evitare contaminazioni

Questo vale anche per la vendita sfusa: i cartelli informativi non sono un dettaglio, ma una garanzia. Una volta acquistata, la responsabilità passa anche a casa. La carne va riposta subito in frigorifero, nella zona più fredda, e consumata in tempi brevi.

Ed è molto, molto importante evitare che abbia luogo la cosiddetta contaminazione incrociata. Cosa che avviene utilizzando utensili che vengono a contatto con la carne scaduta o con cibi contaminati, e che poi toccano altri alimenti. Vale anche per i taglieri. Bisogna invece impiegare utensili separati e lavarli con cura dopo l’uso.

Il servizio di Report ha avuto il merito di riportare l’attenzione su un tema che riguarda tutti. Senza allarmismi, ma con maggiore attenzione, il consumatore può davvero fare la differenza. Sapere cosa controllare è il primo passo per proteggere la propria salute e quella di chi si siede ogni giorno alla nostra tavola.