C’è poco da sorridere come fa la donna in foto: se i supermercati senza casse renderanno si la spesa più veloce, da un lato comportano qualche ostacolo.

Supermercati senza casse di Pam ed Esselunga pronti ad aprire
Donna che fa la spesa (Ricettasprint.it)

Supermercati senza casse, la cosa sta diventando una realtà sempre più diffusa anche in Italia. Già nel corso del 2023 ci sono state delle aperture anche a mo’ di esperimento, ed a quanto pare ci sono dei presupposti tali da portare ad una espansione di questo ambito.

I supermercati senza casse non prevedono alcun personale ed alcuna barriera casse, come è assai facile intuire dal nome. Semplicemente si entra dopo avere fornito i propri dati personali per dare un modo per potere essere riconosciuti, e mediante riconoscimento con scan del volto.

Ed ogni volta che si prende un articolo avviene una associazione ad una sorta di carrello virtuale, con un codice personale unico che appartiene solo a noi. Poi sono presenti diverse telecamere installate allo scopo di non dare adito ad episodi di furti.

Due importanti nomi della grande distribuzione hanno ora fatto sapere che ci saranno delle nuove aperture in fatto di supermercati senza casse. Sono entrambi molto frequentati.

Supermercati senza casse, come funziona fare la spesa

Supermercati senza casse di Pam ed Esselunga pronti ad aprire
Scaffale di un supermercato (Ricettasprint.it)

Sarà soprattutto Milano con la sua provincia ad essere interessata dalla cosa. E ci penseranno Pam ed Esselunga a dare vita a questo nuovo corso. Lo scopo è quello di velocizzare la spesa, di renderla un appuntamento più comodo e più pratico.

Unico requisito obbligatorio sarà disporre di una carta di credito o di debito, con l’uso dei contanti che quindi non è ammesso in un supermercato senza casse. E questa cosa potrebbe costituire ancora un problema, nel 2024.

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Infatti non tutti sono ancora disposti a fare uso esclusivo della moneta elettronica e quando vanno a fare la spesa preferiscono servirsi ancora dei contanti. Tra l’altro è questo il caso delle persone in età più avanzata.

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Ed un altro problema da cui ha origine una discussione di natura etica riguarda i ridotti posti di lavoro che questa tipologia di attività comporta. Ci si affida quasi esclusivamente alle macchine, come in un romanzo di Orwell, anche se la figura dei magazzinieri e dei commessi di reparto sono per fortuna ancora insostituibili.

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A dirla tutta poi non ci sono nemmeno i carrelli o i cestini. La cosa rende il tutto ancora più veloce, con la merce che viene riposta in delle borse. All’uscita poi si potrà controllare quanto raccolto e procedere con il pagamento.