Un recente studio riferisce di quelle che sono le conseguenze che riguardano l’olio del tonno in scatola e di altri cibi così trattati e confezionati in ambito industriale. Fai molta attenzione.

Tonno in scatola ed altri alimenti, tu l’olio che si trova all’interno lo lasci a contatto con il cibo che ti appresti a mangiare? Oppure lo getti via? Sappi che c’è un nuovo studio scientifico che ti svela quelle che sono le conseguenze disastrose dall’assumere un certo comportamento. E che riguarda proprio l’olio del tonno in scatola e di altri cibi inscatolati.

Tonno in scatola ed altri cibi inscatolati
Tonno in scatola e simili, un nuovo studio svela cosa succede se non butti via l’olio – ricettasprint.it

Autori di questa rilevazione scientifica sono state due ricercatrici della spagnola Universidad de Santiago de Compostela. Le quali hanno svelato gli effetti che sono legati a questo liquido particolare. La presenza di olio nel tonno in scatola ed in altri cibi confezionati e sigillati in lattine solitamente, ma anche in barattoli di vetro, è utili per fornire una protezione ulteriore all’alimento solido.

L’olio del tonno in scatola fa bene?

Questo studio pone in risalto due aspetti ai quali non sempre potresti fare caso. E che quindi ha anche lo scopo di indirizzarti su quelli che sono i comportamenti più consoni per evitare delle conseguenze spiacevoli e persino dannose. Che cosa può combinare l’olio del tonno in scatola, come anche quello di legumi e simili, sempre inscatolati?

Anzitutto bisogna dire che l’olio del tonno in scatola e simili non va mai sversato nel lavandino della cucina, nello scarico del bagno e simili. Fare così è dannoso per l’ambiente e può risultarlo anche per gli apparati depurativi. Però può essere buono da mangiare, visto che al suo interno si trovano tanta vitamina D e grassi buoni, i cosiddetti omega-3.

Del tonno in scatola con olio
L’olio del tonno in scatola fa bene? – ricettasprint.it

Certo, sarebbe bello. Se non fosse che sempre le due ricercatrici in questione, la dottoressa Antía Lestido Cardama e dottoressa Lara Pazos Soto, hanno evidenziato proprio come all’interno di questo olio sia spesso frequente il fenomeno della cosiddetta migrazione negli alimenti di sostanze potenzialmente nocive.

L’olio del tonno in scatola si può mangiare?

Sotto accusa ci sono il bisfenolo A (BPA) ed alcuni suoi derivati chimici. Tra i loro effetti negativi legati ad una assunzione prolungata nel tempo figurano delle alterazioni del sistema endocrino, dell’apparato riproduttivo ed anche il sorgere, nel tempo e con aumentate possibilità, di gravi malattie.

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Anche con un interno della lattina che sembra perfetto, può avvenire il rilascio di bisfenolo A e di altre sostanze chimiche direttamente nel cibo. La situazione peggiora se poi, nel caso ad esempio dei legumi in lattina, gli stessi vengono riscaldati direttamente nella lattina. Una pratica che è spesso diffusa per chi mangia fuori, in camper ed in campeggio.

 

Lo studio spagnolo poi ha scoperto anche che l’assimilazione di bisfenolo ed altre sostanze chimiche che si trovano nei rivestimenti interni delle lattine tende ad aumentare se gli alimenti che le lattine stesse contengono sono grassi. Inoltre ci sono altri fattori puramente biologici, come l’età, che possono accentuare i rischi in maniera ulteriore.