6-PPD | il killer del salmone | lo sterminio parte dai pneumatici

Una sostanza chimica chiamata 6-PPD è responsabile della quasi estinzione di una varietà di salmone. Il problema appare irreversibile.

C’è un grave pericolo chiamato 6-PPD e che minaccia l’ecosistema marino. Questa è una sostanza chimica impiegata in certi ambiti industriali che però sta avendo delle ripercussioni disastrose su una specifica specie animale.

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Il 6-PPD è impiegato nella fattispecie per la protezione degli pneumatici dei mezzi da strada dall’ozono. In caso di pioggia o di contatto con l’acqua però tale sostanza finisce con il confluire nei corsi d’acqua dolce, risultando particolarmente nociva per la popolazione di una variante di salmone.

Ad essere minacciato è il salmone Coho, presente nell’area nord-ovest degli Stati Uniti, che si affaccia sull’Oceano Pacifico. Il collegamento tra il 6-PPD e la moria di questa specie acquatica è venuto alla luce dagli accademici dell’Università di Washington e da quelli della Northeastern University.

L’elevato tasso di mortalità di questi pesci va avanti da decenni e si è scoperto che il responsabile è proprio il 6-PPD. Difficilmente si è trovato un composto capace di sterminare una specifica specie come sta accandendo in questo caso. Gli esperti sono sicuri che le cose stiano così, ma tante cose non risultano comunque ancora del tutto chiare.

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6-PPD, il killer implacabile del salmone Coho: “Problema mondiale”

È chiarissimo invece a quanto ammonta il calo della popolazione di salmone Coho. Si è passati all’attuale 6% o poco meno di esemplari viventi con un calo del 70% a partire dagli anni ’60 in poi. Ma chiaramente questa è una problematica che potrebbe avere potenzialmente dei risvolti negativi nel mondo intero.

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Infatti sono miliardi i pneumatici prodotti ogni anno su scala globale. Ed anche ipotizzando che in tempi brevi dovesse emergere un sostituto del 6-PPD più ecologico, resterebbe comunque il contatto di questa sostanza direttamente con la natura per tramite dei pneumatici in disuso.

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Ce ne sono a milioni accatastati nelle discariche o peggio ancora abbandonati in maniera indiscriminata. E questo è l’ennesimo episodio di come l’uomo riesca ad inventare nuovi metodi per distruggere l’ambiente ed i suoi equilibri.