Un allarme in merito alla presenza di aflatossine in pistacchi sgusciati ha portato le autorità preposte a disporre per lo stop alla vendita.

Alcuni pistacchi sgusciati
Alcuni pistacchi sgusciati (Adobe Stock)

Alto contenuto di aflatossine in pistacchi sgusciati dalla Turchia. Con questa giustificazione il Sistema Rapido di Allerta Europeo per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi ha disposto il divieto di messa in commercio di un ingente carico di frutta secca.

La merce arriva dall’estero, con l’Italia che importa tale prodotto dalla Turchia. La contaminazione di aflatossine in pistacchi sgusciati è stata individuata a seguito di un controllo di routine da parte degli ispettori del RASFF su di un campione dell’articolo alimentare indicato.

Subito dopo le misurazioni svolte, gli ispettori incaricati hanno stabilito la totale non idoneità di questo articolo alimentare alla messa in vendita in tutti i supermercati ed i negozi del caso sull’intero territorio del nostro Paese.

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Aflatossine in pistacchi sgusciati, disposto il richiamo immediato: “Rischio serio”

Dei pistacchi sgusciati
Dei pistacchi sgusciati (Adobe Stock)

La notifica emessa dal RASFF riporta l’indicazione riscontrata di aflatossine in pistacchi sgusciati di 16.1±3 µg/kg a fronte di un limite massimo fissato dalle norme attuali di ppb 10 µg/kg – ppb.

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A seguito delle analisi al microscopio compiute, è saltata fuori più nel dettaglio la presenza di micotossine. Questo particolare tipo di aflatossine – come anche tutte le aflatossine in generale – sorgono quando vengono a crearsi delle specifiche condizioni ambientali.

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Esse traggono origine da delle precise specie di funghi, i miceti, e si creano in ambienti umidi e con temperature particolarmente elevati. Condizione che viene a crearsi non poche volte nei magazzini e nelle aree di stoccaggio merci. E la cosa si sente in maniera grave su quelli che sono i prodotti alimentari.

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