Un comunicato ufficiale degli organismi di controllo sulla sicurezza del cibo ha fatto emergere una potenziale situazione di rischio da aflatossine.

La presenza di aflatossine in un prodotto esportato dall’estero ha portato le autorità di controllo nell’ambito della sicurezza alimentare ad emanare una notifica di richiamo immediato.

ispezione alimentare
Controllo sulla qualità del cibo (Pixabay)

Il caso in questione riguarda per la precisione delle aflatossine la cui presenza è stata riscontrata all’interno di alcuni pistacchi sgusciati che il nostro Paese ha importato dall’Iran. La merce alimentare in questione non ha superato i controlli sulla qualità in materia di sicurezza. Il tutto nel novero delle norme attualmente vigenti su tutto il territorio dell’Unione Europea.

Ad informare di questa problematica manifestata con la aflatossine presenti in quantità superiore al dovuto sono stati gli ispettori del RASFF. Si tratta del Sistema Rapido di Allerta Europea per la Sicurezza di Alimenti e Mangimi.

Questo è l’ente che risponde in maniera diretta alla Commissione Europea. E che ha il compito molto delicato di fare in modo che vadano rispettate tutte le leggi concepite per tutelare la salute dei consumatori, sul territorio di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.

Il comunicato ufficiale rilasciato dal RASFF sul suo sito web ufficiale. Dove è presente uno spazio adibito proprio a questo tipo di comunicazioni, riporta con precisione anche quali tipi di aflatossine sono stati individuati.

Aflatossine, i dettagli su questo richiamo alimentare

Si tratta di quelle di tipo B1, presenti nella misura di 52,0 ± 8,6 µg/kg – ppb rispetto ad un limite massimo consentito di 8,0 µg/kg – ppb. E di un totale complessivo che ammonta a 57,0±8,6 µg/kg – ppb, con quindi presenti anche altre varianti di micotossine.

Frutta secca
Pistacchi sgusciati (Pixabay)

L’ingestione di un simile prodotto che riporta questa tipologia di contaminazione può risultare fortemente nocivo per la salute dei consumatori. E comportare sintomi di entità dalla più lieve e gestibile. Come ad esempio nausea, diarrea, mal di stomaco, dolori addominali vari, vomito, fino alla necessità di dovere ricorrere ad un ricovero in ospedale.

Il livello di rischio segnalato dal RASFF è indicato come “serio”. Fortunatamente le comunicazioni dell’Ente avvengono molto spesso quando il prodotto non è ancora stato piazzato sugli scaffali di supermercati e di altri punti vendita.

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