Scatta il nuovo allarme sui cibi scaduti, presta moltissima attenzione prima di stabilire che sono ancora buoni per essere gustati durante i tuoi pasti. Nel caso in cui dovessi leggere questa data, allora, ti conviene subito lasciar predere!
Quante volte ti sei trovato davanti a una confezione di yogurt o un pacco di pasta con la data di scadenza ormai superata da qualche giorno? E quante volte hai pensato: “Lo butto o posso ancora mangiarlo?” È un dubbio che assale tutti, ma forse non sai che non tutti i cibi scaduti devono finire nel cestino.
Secondo quanto riportato in un recente approfondimento del Corriere della Sera, c’è una differenza fondamentale tra due indicazioni che spesso confondiamo: “da consumarsi preferibilmente entro” e “da consumarsi entro”. La prima, infatti, è un suggerimento legato alla qualità del prodotto, mentre la seconda è un limite tassativo che riguarda la sicurezza alimentare. In altre parole, alcuni alimenti rimangono commestibili anche dopo la data scritta sulla confezione, ma bisogna sapere quali e come conservarli.
Allarme cibi scaduti: quali alimenti si salvano (e quali no)
La guida pubblicata dal Corriere passa in rassegna diversi casi concreti. Prendiamo la pasta secca, il riso, lo zucchero o il miele: questi prodotti, se ben conservati in un luogo fresco e asciutto, possono essere consumati anche mesi dopo la data stampata. Addirittura il miele, se non contaminato, è uno degli alimenti più longevi. Ma attenzione, non vale per tutti. Ci sono alimenti che, una volta scaduti, possono rappresentare un rischio concreto per la salute: pensiamo al latte fresco, agli affettati, alle uova.
In particolare, le uova possono sviluppare la pericolosa Salmonella, anche se all’esterno sembrano perfettamente integre. Gli affettati, se conservati male o mangiati oltre la data, possono ospitare batteri come la Listeria. Quindi, no: non è una regola valida per tutto. Serve attenzione, buon senso… e magari anche un po’ di naso.
Come evitare sprechi senza rischiare la salute?
Alla fine, la domanda resta sempre la stessa: “Lo mangio o lo butto?”. Ecco perché, più che affidarci ciecamente alle date, dovremmo imparare a osservare, annusare e valutare ogni prodotto. Se noti odori sgradevoli, cambiamenti di colore, muffe o consistenze strane, meglio non rischiare.
Ma se si tratta di un biscotto secco, di una tavoletta di cioccolato o di una scatoletta conservata correttamente… forse puoi dargli una seconda possibilità. In più, pianificare la spesa, sistemare bene gli alimenti in dispensa e frigo e consumare prima quelli prossimi alla scadenza può aiutarti a risparmiare e ridurre lo spreco, senza compromettere la sicurezza. Non serve diventare maniaci del controllo, ma con un po’ di consapevolezza puoi davvero fare la differenza, per la tua salute e per il pianeta.






